Attualità Italiana

Livorno, cadavere in mare: è di Matteo Maestri, scomparso nel 2011

Matteo Maestri era scomparso nelle acque di Livorno, in località Calafuria, il 27 agosto 2011. I resti del cadavere trovato il 10 luglio scorso potrebbero appartenere a lui.

Quasi sicuramente ha già un nome e un cognome il cadavere rinvenuto il 10 luglio scorso, 4 giorni fa, nella spiaggia di Tre Ponti, vicino a Livorno. Si tratterebbe infatti delle spoglie di Matteo Maestri, scomparso nelle acque di Calafuria il 27 agosto 2011. A mettere gli inquirenti su questa pista sono stati il costume da bagno e i pantaloncini, che corrisponderebbero per marca e descrizione a quelli indossati da Matteo il giorno della scomparsa.Come raccontato da UNF, il 10 luglio scorso, un gruppo di ragazzi che stava facendo il bagno nelle acque di una spiaggia di Livorno, in località Tre Ponti, ha rinvenuto i resti di un cadavere in stato avanzato di decomposizione. Le prime ipotesi investivigative parlavano di una persona che si era suicidata tempo addietro o della vittima di un omicidio, gettata in mare per farne perdere le tracce. Ma il particolare del costume da bagno e dei pantaloncini trovati insieme alle ossa, ha fatto emergere l’ipotesi che si tratti proprio di Matteo Maestri: entrambi infatti sarebbero della stessa marca e corrisponderebbero alle descrizione di quelli indossati dallo sfortunato 30enne di Castelfranco di Sotto, provincia di Pisa. Gli esami del dna nei prossimi giorni chiariranno definitivamente la vicenda.

Matteo Maestri, in quel 27 agosto del 2011, stava trascorrendo il pomeriggio con un gruppo di amici lungo la scogliera del Romito, alle “Vaschette”, tra la Torre di Calafuria e il ponte di Calignaia. Quel giorno il mare era in burrasca e Matteo, insieme agli amici ed altri bagnanti, era andato sugli scogli per ammirare quello onde alte che sbattevano sulle rocce sponte da un vento fortissimo. Un’onda anomala però, più forte delle altre, se l’era portato via e Matteo, trascinato dalla correnti, era scomparso al largo in pochi istanti. Le ricerche proseguirono per giorni sotto gli occhi dei genitori, dei parenti e degli stessi amici che erano con lui, ma il suo corpo non venne mai trovato.

Matteo Maestri era figlio unico, viveva con i genitori e la nonna Viera e lavorava come grafico a Ponte a Egola.

Da quel giorno, vigilia del trentesimo compleanno di Matteo, i genitori sono tornati spesso su quegli scogli per ricordare il figlio prematuramente scomparso. Già a ottobre 2011 in 200 si ritrovarono a Calafuria per un estremo saluto, sulle note di John Lennon, degli Oasis e di alcune canzoni dello stesso Matteo, grande appassionato di musica. A un aanno esatto dalla sua presunta morte, i genitori e gli amici più stretti andarono a Calafuria, come disse il padre, per “fare un bagno con Matteo“, una piccola cerimonia del ricordo con i parenti più stretti.

Sul suo profilo Facebook, tuttora attivo, qualcuno aveva scritto le parole di Vinicio Capossela “Nel mare, si può trovare la perla, il frammento divino, e così dedicarci alla bellezza che è in noi”. L’altro giorno il Tirreno però ha fatto ritrovare i resti di un giovane scomparso troppo presto.



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