Attualità Italiana

Padova: bimbo viene subito operato con il cordone ancora attaccato

Un bimbo appena nato deve essere operato a causa di una malformazione: ha ancora il cordone, succede a Padova

Venuto al mondo con un parto cesareo ha subito la sua prima operazione. E’ quello che è successo al bimbo di una coppia di vicentini che è stato sottoposto a operazione ieri nell’Azienda ospedalieria universitaria, a Padova. In sala operatoria si sono messi all’opera tutti i medici competenti per intervenire tempestivamente sulla malformazione del neonato.

La tecnica di cui si sono serviti i medici nell’operazione si chiama Exit ( Ex utero intrapartum therapy). Tale tecnica era già stata utilizzata dieci anni fa per la prima volta a Padova, poi a Milano e a Roma e permette di intervenire al momento del parto su patologie che rischiano di compromettere la respirazione del bimbo che sta nascendo.

Il neonato, di 2 chili e 100 grammi, soffriva di una malformazione vascolare del collo, che era stata scoperta tramite un esame morfologico nel corso della gravidanza. L’operazione ha richiesto una buona preparazione. La tecnica, infatti, è stata adottata dall’équipe del professor Giovanni Franco Zanon, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia pediatrica, e dal professor Gianni Nardelli, a capo della Clinica ostetrico-ginecologica, con la collaborazione di altri medici esperti.

A disposizione del neonato vi era uno staff multispecialistico composto da una ventina di professionisti: oltre a Zanon e Nardelli, i chirurghi pediatri Pier Giorgio Gamba e Paola Midrio, le neonatologhe Paola Lago e Sabrina Salvadori, l’otoiatra Enzo Emanuelli.

Sono state utilizzate due sale operatorie: una per la mamma, l’altra per il neonato, staccato dal cordone ombelicale dopo l’intervento subito.  Nei prossimi giorni il bimbo verrà sottoposto nuovamente a un’altra operazione. Uno dei medici specialisti che si è occupato del caso, Zanon ha riferito: «Un grande lavoro d’équipe che ha messo in rete competenze diverse. Ogni specialista nominato tra l’altro presidente eletto della Società italiana di chirurgia pediatrica per il biennio 2014/2016 – doveva essere pronto a intervenire qualora se ne fosse verificata la necessità». Questo è stato uno degli interventi più complicati che l’équipe di Chirurgia pediatrica di Padova ha dovuto affrontare. In Italia, inoltre, sono poche strutture, che consentono un’operazione del genere.



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