I bambini che costruiscono le nostre mattonelle
Lo sfruttamento del lavoro minorile in India vede un esercito di infanti dediti alla lavorazione delle piastrelle per ore e ore al giorno. Il materiale è destinato al mercato europeo.
La piaga del lavoro minorile è sempre presente. Allarme in India, precisamente a Kota, in Raihastan (India). Nel paese infatti sono presenti oltre duemila cave di pietra dove sarebbero impiegati nelle attività bambini di tutte le età. I piccoli lavoratori producono mattonelle e piastrelle che saranno poi acquistate a prezzi stracciati dal mercato europeo.
Completamente assenti le misure di sicurezza necessarie per svolgere un lavoro simile: protezioni per gli occhi o per le mani piuttosto che un kit di primo intervento da utilizzare nel caso di incidente.
Nelle cave sono impegnati bambini e adulti, non appena i piccoli lavoratori raggiungono l’età giusta, invece di essere accompagnati a scuola, vengono spediti a rompere pietre che serviranno poi a costruire mattonelle. Il mercato di acquirenti? Europei, che pagano così le materie prime circa un quarto rispetto quelle lavorate da altri minorenni in altri paesi in via di sviluppo. Uno sfruttamento dello sfruttamento.
“Per ogni lastra guadagno una Rupia (1,4 cents). L’intera famiglia riesce a tagliare circa 150 pezzi al giorno”, riferisce Narpat, il padre di due bambini, impiegati nelle cave e che a breve condurrà a lavorare anche il terzo figlio, non appena il piccolo sarà in grado di maneggiare gli strumenti.
I numeri fanno impessione: più di 100 milioni (circa 112 sembrerebbe) i bambini-lavoratori in Infia, circa 100 mila impegnati nelle cave di pietraquotidianamente. Bambini che invece di faticare all’interno delle cave dovrebbero andare a scuola, bambini che di fronte alla domanda di chi chiedeva se avrebbero voluto studiare hanno risposto nella maggior parte dei casi di sì.
A denunciare la situazione è un organizzazione e in particolare da un attivista-avvocato che lavora al suo interno Rajnath, che lavora per l’associazione tedesca “Xertifix”, racconta come ogni giorno giri per queste cave allo scopo di accertare la presenza di lavoro e sfruttamento minorile, in teoria proibito per legge in India ma di fatto legalizzato per le mancate denunce e relative sanzioni da parte delle forze dell’ordine e della giustizia.