Processo Eternit: condannato a 18 anni Schmidheiny
Condannato a 18 anni l’industriale Stephan Schmidheiny. Questa è la storica sentenza emessa dalla Corte di Appello di Torino per il processo Eternit
La Corte di Appello di Torino ha emesso la storica sentenza sul processo Eternit: 18 anni di reclusione per Stephan Schmidheiny. L’industriale è stato condannato per disastro colposo e omissione di cautele antinfortunistiche. Caduta in prescrizione, invece, l’accusa di omissione dolosa di cautele. Tuttora Schmidheiny si trova in Svizzera e ha preferito non commentare la notizia della sua condanna.
Il magnate svizzero era stato condannato a 16 anni in primo grado per poi tramutarsi 18 in quello d’appello. Gli ulteriori due anni sono stati dati poiché all’industriale sono stati aggiunte le responsabilità degli stabilimenti di Bagnoli (NA) e Rubiera (RE). Schmidheiny è stato ritenuto colpevole di omicidio volontario di circa 200 persone. I giudici hanno disposto il pagamento a circa metà delle 2000 vittime considerate parti civili e a cui il processo di primo grado aveva stabilito il risarcimento. Inoltre, l’imputato è stato condannato a risarcire di circa 20 milioni di euro in provvisionali alla regione Piemonte e 30 al comune di Casale Monferrato (AL). Stabiliti indennizzi anche per i Sindacati e le seguenti associazioni: WWF, Legambiente e Medicina Democratica. Nessun rimborso a Inail e Inps. Moderata euforia per i parenti delle vittime e le persone dell’AFeVA (Associazioni Familiari e Vittime dell’Amianto) presenti in aula. L’avvocato di Schmidheiny ha espresso il suo dissenso nei confronti della decisione della Corte di Appello, definendola scandalosa. La sentenza del processo Eternit è stata emessa dal pm Raffaele Guariniello, famoso per essersi occupato del processo alla ThyssenKrupp e per abuso di farmaci che coinvolse alcune squadre di serie A. Guariniello spera che anche per i responsabili dell’Ilva di Taranto vengano stabilite adeguate sanzioni.