Allarme sabotaggio al Policlinico di Milano
Sono in corso le indagini al Policlinico di Milano sulla catena di sabotaggi che continua da più di un anno e mezzo, si sospetta sia legata alla ristrutturazione ed al connesso giro di vite contro la microcriminalità locali ma alcuni temono un ritorno agli anni di piomb
Caccia aperta al sabotatore che continua a colpire indisturbato all’interno del Policlinico di Milano appiccando incendi, manomenttendo impianti ed attrezzature, arrivando persino a seminare bossoli di pistola; secondo gli inquirenti della Procura di Milano che si occupano del caso, gli episodi di evidente sabotaggio sarebbero troppo per non essere sospetti. Solo negli scorsi dieci giorni sono divampati ben quattro incendi all’interno della struttura a cui fa riferimento anche la clinica Mangiagalli, specializzata in cure pediatriche; la catena di attacchi va comunque avanti da più o meno un anno e mezzo, a partire dal 3 di novembre del 2011 quando sono state appiccate le fiamme ad un seminterrato, ma forse si può ascrivere alla stessa mano anche l’incendio certamente doloso che aveva già colpito la Mangiagalli il 26 dicembre del 2009, costringendo all’evacuazione di almeno 80 mamme con i loro bebè al seguito. Si è registrata poi la manomissione dell’impianto che fornisce il gas alle sale operatorie, il rinvenimento di bossoli di proiettile nel cortile, per finire con il rogo appiccato il 19 maggio scorso al Granelli, vicino in maniera preoccupante alle stanze dei pazienti. Svariate le piste attualmente al vaglio degli investigatori, non ultima per ovvi motivi quella collegata al piano di ristrutturazione dell’ospedale in corso da mesi, piano in cui sono stati investiti la bellezza di 235 milioni di euro e che ha portato, fra l’altro, allo sgombero coatto del palazzo di viale Montello, luogo tristemente noto per lo spaccio e gli omicidi, grazie alla collaborazione della direzione dell’ospedale. Peraltro a molti gli episodi portano alla mente episodi più lontani nel tempo ma comunque non dimenticati: i momenti bui degli anni di piombo e dell’esecuzione del direttore sanitario Luigi Marangoni, reo di aver denunciato gli infermieri che sabotavano l’ospedale. Dall’ospdeale arrivano rassicurazioni sulla sicurezza dei pazienti, ma non bastano a fugare del tutto il timore.