Bologna, al referendum vince il no alle scuole private
Il referendum nel comune bolognese ha visto la vittoria dei sostenitori dell'abolizione del finanziamento pubblico agli asili privati
Secondo la maggioranza dei cittadini bolognesi bisogna abolire i finanziamenti pubblici agli asili privati. Dopo la conclusione del referendum di ieri, il 61% dei votanti ha espresso la sua contrarietà al finanziamento da parte del comune agli asili privati presenti nel comune. I dati sull’affluenza fanno registrare un sostanziale flop per l’iniziativa referendaria: solo il 28% degli aventi diritto ha espresso il loro voto.
Esultano i referendari del comitato Articolo 33, del quale Stefano Rodotà è presidente onorario. Si sono schierati in favore dell’abolizione ai finanziamenti anche Gino Strada, Nichi Vendola e Dario Fo, mentre a favore del mantenimento del finanziamento si sono espressi Matteo Renzi, il Partito Democratico, il centrodestra, tutti i cattolici (25 asili su 27 sono gestiti da associazioni cattoliche) e il sindaco Virginio Merola del Pd, che aveva già espresso la volontà di non voler lasciarsi influenzare dai risultati del referendum. L’obbiettivo del referendum, essendo di tipo consultivo, era infatti solo quello di capire l’opinione dei cittadini sul mantenimento o l’abolizione del finanziamento pubblico agli oltre cinquemila asili privati presenti nel comune. Non si arrendono i promotori di Articolo 33 che dichiarano: «Il referendum lo abbiamo vinto noi, e il Comune non può far finta di niente». Dall’altra parte il sindaco e le istitutzioni ecclesiastiche fanno leva sulla scarsa affluenza al voto: «Affluenza scarsissima, il referendum è bocciato nei fatti, non può decidere una minoranza». La questione che sembra legata esclusivamente al comune di Bologna, è diventata materia di discussione negli ambienti della stampa e della politica, riportando in auge il duello tra scuola pubblica e privata, tra quelli che difendono l’importanza costituzionale della prima e quelli che vogliono legittimare gli istituti privati.