Luciano Lutring il “solista del mitra” è morto
E' morto all'età di 76 anni Luciano Lutring definito da tanti uno degli ultimi romantici. Era noto come il solista del mitra
«Sono la figlia Katiusha, con grande dolore al cuore vi comunico che mio padre è venuto a mancare questa notte. Un grazie di cuore a tutti coloro che gli sono stati vicini sempre e lo hanno stimato» queste le parole della figlia di Lucinao Lutring, postate su facebook per condividere il suo dolore e la mancanza con gli amici. Molti i commenti di condoglianze. Aveva 76 anni Luciano Lutring, morto la scorsa notte noto come “solista del mitra”. Nato a Milano, in vita aveva compiuto una serie di rapine sia in Italia che in Francia. Era molto attratto dalla malavita da quando era giovane e ne divenne protagonista in quegli anni. Aveva, infatti, acquistato una pistola Smith & Wesson, della polizia canadese che l’aveva accompagnato in diversi “colpi”.
Successivamente gli era stato conferito il soprannome di “l’Americano”. In poco tempo diviene un personaggio popolare. Recentemente viveva ad Arona, sul lago Maggiore. Dopo aver scontato la pena in carcere, si era dedicato alla scrittura e alla pittura. Nel 1965 fu ferito e arrestato a Parigi. Lì sconta 12 anni di carcere. In quegli anni inizia a scrivere e dipingere, e tenne anche una corrispondenza con Sandro Pertini, allora presidente della Camera. In Francia Lutring pubblica “Lo Zingaro”, un’opera autobiografica e dalla quale sarà poi tratto un film. Successivamente fu graziato dal presidente della Repubblica francese, Georges Pompidou. Rientrato in Italia, dove trascorrerà un periodo all’interno del carcere di Brescia, verrà nuovamente graziato nel 1977 dal capo dello Stato, Giovanni Leone. I suoi funerali verranno celebrati a Massino Visconti, un paesino situato nei pressi delle montagne sopra Stresa. Dalle montagne è visibile il lago che gli regalò molta ispirazione per la realizzazione dei suoi dipinti. A ricordarlo Giorgio La Torre, amico dell’ex solista: «Con lui muore l’ultimo dei romantici. Dopo le grazie presidenziali aveva cambiato vita. Aveva paura persino di prendere una multa per divieto di sosta. Amava incontrare la gente e raccontare le storie del suo passato, ma senza autoincensurarsi. Ai giovani raccomandava sempre di non seguire il suo percorso».