Dodicenne uccide la sorella poi tenta il depistaggio
Leila uccisa senza pietà a coltellate nella sua casa: dopo due settimane di caccia al killer confessa il suo fratellino di dodici anni. E' stato lui
Dopo la scoperta del corpo della piccola Leila tutta la comunità si è messa alla ricerca del killer che senza pietà l’aveva uccisa a coltellate. Dopo ore di intense indagini lo sceriffo di Valley Springs, in California, ha dovuto dare una notizia che mai nessuno si sarebbe aspettato. A uccidere Leila è stato suo fratello, un bambino di dodici anni che, dopo aver commesso il delitto, ha anche tentato il depistaggio.
Subito dopo il ritrovamento del corpo della bambina, suo fratello aveva descritto alla polizia anche il presunto assassino. Doveva essere un uomo alto e con i capelli grigi. Gli agenti non potevano che credere al bambino: non pensavano che a soli dodici anni potesse inventare con tanta freddezza una storia simile. Era quindi iniziata la caccia all’uomo durata per due settimane fino a quanto gli investigatori hanno scoperto che le cose non erano andate come aveva raccontato il bambino.
Il dodicenne nella veglia di commemorazione per la sua sorellina aveva fatto commuovere tutti con questa frase: “Non sto dicendo addio a Leila. Sto dicendo solo: ci vediamo più tardi”.
E’ stato però lui stesso dopo più di dieci giorni a confessare il delitto, bisognerà adesso capire cosa abbia spinto il bambino a scegliarsi contro la sua sorellina uccidendola senza pietà.