Caos nei negozi Abercrombie, no ai clienti sovrappeso
Le dichiarazioni di Mike Jeffries fanno discutere: no ai ragazzi in sovrappeso, si ai modelli super fighi
Caos nei negozi Abercrombie. È stato accusato di non volere una clientela dalla forme alquanto tonde: il Ceo Mike Jeffries desidera, infatti, che negli store del suo marchio ci siano solo persone belle e snelle. Nel 2006 aveva già rilasciato, in modo del tutto schietto, una dichiarazione al riguardo: «In tutte le scuole esistono i ragazzi fighi e popolari, e poi ci sono i bambini non-così-cool. Sinceramente preferiamo andare dietro i ragazzi fighi». Le parole del Ceo della nota catena di abbigliamento Abercrombie & Fitch avevano turbato l’opinione pubblica. A distanza di otto anni, Jeffries, 68 anni, torna all’attacco confermando le sue idee passate, ponendosi nuovamente al centro delle polemiche. Mike Jeffries avrebbe confessato al sito economico “Business Insider” che non gradirebbe molto nei suoi negozi i giovani ragazzi in sovrappeso. I suoi store vorrebbero solo persone belle e magre. Aggiunge, infatti, che sugli scaffali dei propri negozi non si trovano taglie per donna che vanno oltre la 44. Per quanto riguarda gli uomini, invece, i capi maschili arriverebbero fino alla XXL. Scelta che Lewis ha ironicamente giustificato affermando che è dovuta allo scopo di «attirare i giocatori di football e gli sportivi pieni di muscoli». Non tardano ovviamente le polemiche sul web e le accuse di discriminazione nei confronti delle taglie formose. Feffries è stato accusato di superficialità e poca sensibilità. Ma il Ceo del marchio non ha tenuto a controbattere, rimanendo così sempre fedele alla sua linea di moda: ha sempre assunto, oltretutto, commessi e commesse con un bel fisico. Aveva già spiegato senza troppi tabù: «Ci limitiamo ad assumere persone di bell’aspetto perché ne attraggono altre sempre di bell’aspetto: noi non commercializziamo a chiunque». La sua è una tattica di marketing che lo contraddistingue dagli altri brand. Feffries ha volutamente costruire la sua “identità” puntando sul “sex appeal”, al fine di espandere il proprio business.
come possiamo pensare di andare avanti, nel futuro, cn gente di questo stampo ?
http://www.ilblogdiunciccione.blogspot.it/2014/01/la-realta-e-che-voglio-entrare-da.html qui la mia opinione sulla bufera Abercrombie. Sicuramente trovata pubblicitaria che fa parlare di se. Ma se ci soffermassimo sul problema Obesità nella nostra società potremmo anche trovare una ratio intelligente a questa scelta. In fondo in spagna avevano proibito le taglie 32/34 per evitare fenomeni di anoressia