Boss colombiano: cambia sesso per non farsi arrestare
Come sfuggire al carcere? Un boss colombiano che sapeva di dover finire la sua vita in carcere ha deciso di cambiare sesso
Cambiare sesso per non farsi arrestare, ecco l’ultima trovata. Una strana storia che coinvolge un boss colombiano, Giovanni Rebolledo. L’uomo è stato condannato per criminalità a 60 anni di reclusione. Diverse sono le accuse nei confronti della sua persona che riguardano più reati: dalla tortura al sequestro di persona, dal porto d’armi al possesso di droga. Il boss era evaso dal carcere e, per non farsi rintracciare, si era fatto trapiantare il seno, diventando donna, cercando in tal modo di disorientare le ricerche delle forze dell’ordine. Muta così la propria fisionomia, ma i lunghi capelli e il seno prorompente non sono riusciti a camuffarlo abbastanza e a salvarlo. L’uomo è stato trovato nella città di Barranquilla e aveva preso in prestito il nome di “Rosalinda”, dall’attrice venezuelana Rosalinda Serfaty. Era il criminale più ricercato nel Paese, già noto ai media. Rebolledo, o meglio “Rosalinda” , arrestato una settimana fa si è dichiarato innocente: «Sono innocente. Non è neanche vero che il motivo per cui sono diventato trans è per nascondermi dalla giustizia». L’uomo è stato fermato nel corso di una retata, mentre si trovava nei paraggi di un quartiere di Barranquilla, frequentato da trans e prostitute. La polizia è rimasta sorpresa quando ha visto l’uomo vestito da donna. Dopo aver svolto una serie di controlli, però, l’uomo non è riuscito a farla franca e gli agenti, avendolo identificato, non hanno esitato ad arrestarlo. Sono partite immediatamente le accuse. Secondo quanto informano i giudici, il trans faceva parte di una gang dal nome di “Los Topos”. Questa associazione a delinquere era conosciuta perché era solita eseguire alcune pratiche di quel che la polizia locale chiama “la passeggiata milionaria”, ovvero il sequestro di uomini. Questi, attratti da una donna, venivano derubati, picchiati e torturati, nonché costretti a confessare i numeri delle carte di credito in loro possesso.