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Stefano Cucchi “morto per malnutrizione”, parla la sorella Ilaria

La sorella Ilaria Cucchi continua a chiedere a gran voce la verità sulla morte del fratello.

È tornata a parlare Ilaria Cucchi, e lo ha fatto ai microfoni di Tgcom24. La sorella di Stefano, sin dal giorno della sua morte, non fa che gridare di volere a tutti i costi la verità sul cosa è successo al fratello. Ricordiamo che il giovane è morto una settimana dopo esser stato arrestato e sul suo corpo vi erano evidenti traumi, lividi. Secondo la Perizia della Corte d’Assise, Cucchi sarebbe morto per malnutrizione: i responsabili del decesso sarebbero dunque, stando ai periti, i medici dell’ospedale, e non i poliziotti. Questa la reazione di Ilaria Cucchi: “Non voglio entrare nel merito dei temi scientifici – dice – ma i nostri consulenti sono convinti delle loro tesi. Questa perizia è già una conquista, ma contiene molte incongruenze”. E poi aggiunge: “Non urlo allo scandalo, ma voglio la verità”.

La sorella di Stefano continua a dire: “I periti circoscrivono le lesioni che possono essere causate da cadute o da un pestaggio. La mia battaglia è una battaglia di verità, non voglio trovare per forza un colpevole, voglio la verità sulla morte di mio fratello. Quando è stato detto che Stefano era uno spacciatore nessuno ha obiettato, era vero. Io accetto tutto, ma quello che dicono queste tesi scientifiche devono trovare riscontro nei fatti. E’ sbagliato dire che mio fratello fosse un tossicodipendente all’ultimo stadio”. Parlando specificatamente della perizia, ha aggiunto:
“Non voglio contestare la perizia e mettermi in contrasto con i periti nominati dalla corte. Da cittadina però, non posso non pormi delle domande. Le lesioni sulle mani di mio fratello vengono indicate come segni tipici da tossicodipendenza. Le analisi del sangue e delle urine non hanno riportato presenza di droga, quindi non era ciò che si vuole far passare. Io accetto tutto, ma mi si deve spiegare come sia possibile che un ragazzo di 31 anni dopo poche ore dall’arresto rimanga paralizzato. Stefano non era in sciopero della fame. In un certo momento ha sospeso l’assunzione di cibo per poter incontrare l’avvocato e denunciare il pestaggio. Si fa di tutto per dire che mio fratello però quelle fratture se le sia procurate prima di finire in carcere”.
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