Pasquale Romano, ucciso dalla Camorra: preso il complice del killer

La storia di Pasquale Romano, nel mese scorso, aveva sconvolto l’Italia intera. Si tratta di quel giovane operaio ucciso “per errore”, il 15 ottobre scorso, dalla Camorra, in corso Marianella, a Napoli. Il giovane era appena sceso dalla casa della sua fidanzata, ed è stato ucciso, in agguato senza motivo, da diversi colpi di pistola. Oggi ci sono delle novità sul caso. Sarebbe infatti stato fermato, nella serata di ieri, uno dei due presunti assassini del giovane. Si tratta di Giovanni Marino. E’ stato rintracciato nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Marino, secondo i carabinieri, quella sera era alla guida dell’auto sulla quale si trovava il killer. In particolare, sempre secondo quanto al momento è stato accertato dai carabinieri, sarebbe stato proprio lui a indicare, erroneamente, in Pasquale Romano l’obiettivo dell’agguato, omicidio che rientra nella faida di Scampia.Giuseppe Romano, il padre del giovane assassinato “per errore”, ieri ha affidato tutta la sua rabbia all’Ansa, commentando così la notizia dell’arresto di Marino: «Gli assassini di mio figlio sono belve che non perdonerò mai. Ho sempre creduto e sempre crederò nella giustizia – dice – Non ci sono termini per definire quegli assassini. Anche chiamarli belve è troppo poco». Secondo quanto si è appreso, la svolta nelle indagini sarebbe avvenuta nella notte di venerdì scorso, quando una donna si è pentita, e si è recata al commissariato della polizia di Scampia, dicendo di voler collaborare con gli inquirenti. La donna è colei che avrebbe dovuto inviare il messaggio ai killer, sull’uscita dal palazzo di quello che sarebbe dovuto essere “il vero obiettivo” degli aguzzini. Da quello che si apprende questa donna era ad una cena, alla quale c’era anche Domenico Gargiulo, “il vero obiettivo dei killer”. Secondo quanto dichiarato dalla donna, gli spari si sono sentiti prima ancora che la cena finisse.

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