Ergastolo a Parolisi: le reazioni a Quarto Grado (Foto)
Dopo la sentenza dell'ergastolo molto si è discusso sulla decisione della magistratura. Ecco le ultime notizie.
Come vi abbiamo detto ieri, si è arrivati alla fine di un ciclo nel processo sull’omicidio di Melania Rea, la 29enne di Somma Vesuviana trovata morta il 20 aprile del 2011 nel bosco di Ripe di Civitella. Ieri, nel Tribunale di Teramo, è arrivata la sentenza che condanna Parolisi all’ergastolo: dato che l’ex militare si è avvalso del rito abbreviato, la pena da scontare, secondo il giudizio di primo grado (è bene precisarlo) è di 30 anni. I familiari di Melania erano presenti in Tribunale quando i giudici hanno letto la sentenza. Ma nessuno è contento, c’è poco da essere felici: Melania non tornerà mai più indietro, indipendentemente da chi l’ha uccisa. Ecco le reazioni del fratello di Melania, Michele Rea, dopo la sentenza:«Sì siamo soddisfatti – ha detto il fratello appena fuori il tribunale – perchè la famiglia Rea ha ottenuto giustizia. Ma il nostro cuore è straziato non solo perchè Melania non c’è più, ma anche perchè per il suo omicidio è stato condannato il marito e il padre della figlia di mia sorella. In tutta questa storia non ci sono vincitori». E come dare torto a Michele Rea. Non ci sono né vincitori né vinti in questa storia. Il dramma è ancora più grave se pensiamo che c’è di mezzo anche una bimba, la figlia di Melania e Salvatore, che adesso dovrà essere cresciuta solo ed esclusivamente dai nonni. Il padre ha infatti perso la patria potestà.
Nel corso della puntata di ieri di Quarto Grado, andata in onda su Rete Quattro, non si è parlato d’altro: Salvo Sottile ha ricostruito la vicenda, ha messo in luce quelli che sono ancora dei punti molto misteriosi del delitto. Si è parlato molto del comportamento di Parolisi, delle sue bugie, del rapporto con Melania. Quello che è certo è che adesso, in primo grado, c’è una condanna, che pesa come un macigno sull’ex militare: una condanna lunga 30 anni.
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