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Yara Gambirasio: l’archiviazione di Fickri è ancora rinviata

Vanno avanti le ricerche dell'assassino di Yara, mentre viene rimandata ancora l'archiviazione del fascicolo di Fickri, unico indagato.

Torniamo a parlare del giallo di Brembate, il delitto che ha come “protagonista”, suo malgrado, la tredicenne Yara Gambirasio, scomparsa da Brembate Sopra il 26 novembre del 2010 e ritrovata morta tre mesi dopo, nel campo di Chignolo d’Isola. Sappiamo che le indagini stanno andando avanti e sappiamo anche che sarebbe stato rinvenuto il dna del padre dell’assassino: si tratta di un uomo defunto diversi anni fa, che probabilmente aveva un figlio illegittimo. Sarebbe quest’ultimo l’assassino di Yara Gambirasio, la piccola ginnasta scomparsa nel nulla. Vediamo insieme tutte le ultime notizie sul caso della morte della studentessa tredicenne.C’è stato l’ennesimo rinvio per l’archiviazione del fascicolo di Mohammed Fikri, il marocchino che a tutt’oggi rimane unica persona indagata per il rapimento e l’omicidio di Yara Gambirasio. Ricordiamo che Fikri fu fermato subito dopo la scomparsa della piccola Yara, ma fu rilasciato quasi subito in quanto, secondo gli inquirenti, una sua frase era stata tradotta male durante l’intercettazione telefonica. La richiesta di archiviazione del fascicolo di Mohammed Fikri era stata presentata dal pm Letizia Ruggeri, ma il gip Ezia Maccora ha rinviato la propria decisione al 18 ottobre, disponendo l’acquisizione della relazione dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo sul cadavere della ragazzina, e del verbale del sopralluogo effettuato lo scorso 3 marzo sul campo di Chignolo in cui era stato trovato il cadavere. Naturalmente questa decisione è per permettere di escludere definitivamente ogni possibile contaminazione delle tracce di Dna trovate addosso a Yara (e avvalorare cosi’ i confronti che escludono ogni rispondenza con il profilo genetico del marocchino). Ha invece respinto la richiesta della famiglia di Yara di far ritradurre quella frase detta da Fikri al cellulare e che, intercettata e tradotta in un primo momento in modo errato (L’hanno uccisa davanti al cancello), aveva portato al suo arresto, poco dopo la scomparsa della piccola tredicenne di Brambate Sopra.

 

 



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