Sollecito scrive un libro: “Le notti marijuana e follia con Amanda Knox”
Raffaele Sollecito si racconta in un libro: l'amore per Amanda e le notti folli tra i due.
Torniamo a parlare dell’omicidio di Meredith Kercher e di quelli che, per qualche anno, sono stati ritenuti i responsabili salvo poi essere assolti “perché il fatto non sussiste”, dal giudice di secondo grado. Stiamo parlando ovviamente di Raffaele Sollecito e Amanda Knox, al centro delle cronache per il giallo di Perugia. Adesso, fuori dal carcere, ognuno ha ripreso in mano la propria vita. Raffaele Sollecito è tornato in Puglia, Amanda Knox è invece nella sua Seattle, in quell’America che l’ha sempre difesa e non l’ha fatta sentire un attimo sola, anche durante il processo in cui era incolpata di aver ucciso Meredith. Sollecito scrive un libro, che uscirà il 18 settembre, dove racconta le sue notti di marijuana e follia con Amanda.
Sollecito descrive la sua “andata e ritorno dall’inferno”. Ricostruiamo brevemente la storia dei due. Raffaele Sollecito incontrò Amanda nel bar in cui la Knox lavorava, a Perugua. Le chiese il numero, ma lei quella sera si negò, invitandolo a tornare nello stesso bar la sera successiva. Quando lui tornò, fu quasi un colpo di fulmine: dopo il lavoro i due si baciarono e lei trascorse la notte a casa di lui. Da quel momento i due diventano una coppia, un’unica cosa. Sollecito nel libro racconta il suo rapporto con Amanda e non manca di sottolineare più volte la sua innocenza e quella della sua ormai ex ragazza. Sollecito nel suo libro confessione cerca anche di ricostruire i malintesi (se così possiamo chiamarli) che hanno provocato il coinvolgimento della coppia nel caso. Ma, per la prima volta, ammette di essersi comportato in modo ambiguo durante le indagini. Era stata la quasi “Indifferenza” dei due fidanzatini a far puntare gli occhi degli inquirenti su di loro: Raffaele e Amanda, infatti, erano stati visti per le strade di Perugia mentre si scambiavano effusioni, mentre gli investigatori cercavano di far luce sul giallo della studentessa trovata morta. Raffaele poi, in carcere, ammette di essere stato travolto da un grande senso di colpa per non ricordare quello che è successo la notte in cui Meredith fu uccisa, perché aveva fumato troppa marijuana. Il resto delle confessioni potete leggerlo nel libro, in libreria dal 18 settembre prossimo.