Gigi D’Alessio rischia l’accusa di rapina
Nel 2007 Gigi D'Alessio aggredì due fotografi davanti alla sula villa all'Olgiata, l'accusa per reati di lesioni aggravate ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni fu ovvia, adsso sorprende la nuova decisione dei giudici
Era l’11 gennaio del 2007 e la notizia che Gigi D’Alessio stanco delle continue intromissioni dei paparazzi nella sua vita privata aggredì due fotografi davanti alla sua villa all’Olgiata fece velocemente il giro tra immagini e notizie. In quella circostanza il compagno di Anna Tatangelo riuscì a sottrarre ai due malcapitati le macchine fotografiche e ovviamente il contenuto, le immagini rubate che non avrebbe voluto vedere pubblicate.
Le conseguenze furono ovvie e nell’aprile del 2008 Gigi D’Alessio fu condannato a nove mesi di reclusione per reati di lesioni aggravate ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. All’aggressione partecipò, accanto al cantautore partenopeo, anche un suo stretto collaboratore, Roberto De Maria, a lui fu inflitta la stessa pena.
Adesso la situazione si complica perché nonostante il pg Pietro Catalani avesse chiesto una condanna a quattro mesi perché era venuto meno il reato di lesioni aggravate in quanto D’Alessio aveva risarcito i due fotografi, la I Corte d’Appello non solo non ha espresso una sentenza ma ha emesso una nuova ordinanza. Dunque, i giudici hanno proposto una imputazione diversa dall’accusa precedente e hanno ipotizzato il reato di rapina. Tale decisione si lega alle motivazioni del processo di primo grado, ovvero che l’aggressione ai fotografi aveva “non solo uno scopo preciso, ma anche preordinato e che necessitava dell’intervento di più persone”. Lo scopo era quello di sottrarre le macchine fotografiche.
E’ comprensibile che Gigi D’Alessio sia rimasto sorpreso da tale decisione, il suo avvocato, Gennaro Malinconico, ha commentato: “Leggeremo con attenzione l’ordinanza, ma è una decisione che non ci aspettavamo alla luce anche della remissione della querela da parte di entrambi i fotografi coinvolti nella vicenda”.
Il processo è stato aggiornato al 12 dicembre.