Omicidio Luca Rosi: presi altri due romeni, gli assassini
I carabinieri hanno fermato i due romeni assassini, colpevoli dell'omicidio di Luca Rosi e di disumane violenze
Niente ripagherà mai della perdita di Luca Rosi, il bancario di 38 anni che lo scorso 2 marzo venne ucciso da un gruppo di malviventi nella villa dei suoi genitori a Ramazzano, ma sapere che sono stati fermati i suoi assassini rende in parte un po’ di giustizia. Dopo il primo romeno arrestato, considerato il palo del gruppo, i carabinieri hanno preso altri due romeni, e sono certi che si tratti proprio di parte della banda spietata e violenta che ha ucciso Luca Tosi, violentato una donna di 54 anni e seminato il panico a Perugia. Manca un quarto uomo e i carabinieri non si fermeranno fino a quando tutte e quattro le bestie, come le ha definite il padre di Luca, saranno in carcere.
Luca Rosi quella sera è morto per salvare la sua fidanzata. I romeni presi dalla rabbia per non avere trovato nessuna ricchezza in quella casa erano pronti a ripetere la stessa brutale violenza già subita da un’altra donna durante un’altra rapina nella frazione di Resina.
Il primo romeno era già stato preso, gli altri due sono stati fermati a Gorizia dai carabinieri del comando provinciale di Perugia a bordo di un autobus. Stavano rientrando in Italia, ma i militari erano già sulle loro tracce da giorni.
Il comandante dei carabinieri di Perugia, Angelo Cuneo, ha affermato che sono proprio loro gli assassini di Luca, ma prima di rendere la notizia ufficiale ha personalmente informato i genitori della vittima su espressa richiesta dei magistrati.
I due spietati assassini sono molto giovani, ma di certo questo non diminuisce la loro assurda violenza.
Il padre di Luca ha ringraziato le forze dell’ordine e ha poi aggiunto: “Se fosse possibile vorrei comunicare l’arresto a mio figlio e dirgli: stai tranquillo, queste persone finiranno in carcere per le cose atroci che hanno fatto”.
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