Luca Abbà leader No Tav: le ultime notizie dall’ospedale
Luca Abbà, leader dei No Tav, è ancora in gravi condizioni, ricoverato in terapia intensiva. Ecco le ultime notizie.
Luca Abbà è ancora grave. Si tratta come sappiamo del leader dei “No Tav”, uno degli esponenti più importanti del movimento. Luca è proprietario di uno dei terreni ed è rimasti ferito durante l’operazione di recinzione dell’area per il cantiere dell’alta velocità Torino-Lione. Erano mesi che Abbà, assieme ad altri esponenti del movimento cercavano di ribellarsi alla costruzione della ferrovia sopra citata. Ma qualcosa ieri è andato storto e ha segnato la vita di Abbà e dei suoi cari. Luca infatti si trovava alla baita Clarea per “sorvegliare” il cantiere in vista degli espropri. Quando ha visto l’inizio delle operazioni di recinzione dell’area, Abbà ha scalato un traliccio della luce; ma nell’operazione avrebbe inavvertitamente toccato i fili della corrente. Precipitato, è stato soccorso dagli agenti e trasportato all’ospedale. Le sue condizioni sono ancora molto gravi. Ecco le ultime notizie dall’ospedale.Questo il quadro ufficioso dell’ospedale: “E’ stato colpito da elettricità a media tensione, muove le gambe, è cosciente e orientato. C’è una sospetta lesione interna con versamento, vasta emorragia interna, probabili fratture a sterno e costole, ustioni di secondo grado”. Maurizio Berardino, primario del Cto, ha poi tenuto una conferenza stampa sulle condizioni del giovane No Tav, che è in coma farmacologico: “Sono moderatamente ottimista. Occorrono almeno sei/sette ore per poter valutare i danni da folgorazione e le lesioni interne che hanno provocato. I danni da caduta, invece, pur gravi non sono di per sè tali da mettere a rischio la sua vita: alcune fratture alle costole destre, pneumotorace a sinistra, un lieve trauma cranico”. Nel bollettino dell’ospedale, dove Abba è in terapia intensiva, viene comunicato: “I controlli che abbiamo fatto nel pomeriggio – ha spiegato Berardino – hanno mostrato una stabilità delle lesioni. L’organismo sopporta le terapie e il paziente risponde bene. Resta alta l’attenzione per quanto riguarda le conseguenze della folgorazione”.
“Mi sono arrampicato sul traliccio dopo essere sfuggito ai controlli. La situazione e’ tranquilla e non vedo violenze. Sono riuscito a svicolare. Mi guardavano attoniti. Gliel’ho fatta sotto il naso un’altra volta”. Così aveva detto Abbà in un collegamento a Radio Blackout “da dieci metri d’altezza” poco prima di cadere al suolo. “Sono pronto ad appendermi ai fili della corrente se non la smettete”, ha anche urlato ai poliziotti. Abbà aveva lanciato l’appello ai No Tav di “venire e fare pressione finchè la situazione è gestibile”.
La Procura della Repubblica di Torino ha aperto un’inchiesta sull’incidente. Sul posto sono arrivati il sostituto procuratore Andrea Beconi e il pm Giuseppe Ferrando.