Concordia: Costa Crociere dovrà rispondere di omicidio colposo
Costa Crociere dovrà rispondere di omicidio colposo per la tragedia che ha colpito la sua nave, Costa Concordia, al largo dell'isola del Giglio
Torniamo sul caso della Costa Concordia, naufragata circa un mese fa nelle acque dell’isola del Giglio, a pochi metri dalla costa. Come sappiamo, il bilancio del tragico incidente è davvero molto pesante: feriti, morti, dispersi. E, mentre ieri le squadre di sommozzatori ancora al lavoro per il reperimento dei dispersi hanno estratto 8 corpi di persone che ancora mancavano all’appello, già si iniziano a fare i conti dal punto di vista legale. Perché adesso i vertici della Costa Crociere, la compagnia di crociere a cui appartiene anche la Concordia, dovranno rispondere di omicidio colposo. Perché rimasero in contatto telefonicamente con Schettino, e non presero una decisione idonea e veloce per evitare il peggio. Ecco le ultime notizie.
Il colpevole non è solo Schettino, secondo gli inquirenti. Anche i vertici della Costa Crociere avrebbero potuto fare qualcosa per evitare la tragedia della Concordia. Un mese di indagini e l’avvicinarsi del 3 marzo, giorno in cui, con incidente probatorio, verranno incaricati i periti di procedere all’esame della scatola nera della nave e dunque gli indagati dovranno essere nelle condizioni di potersi difendere, ha convinto il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio, a formalizzare con sette nuovi avvisi di garanzia che l’inerzia che fece ritardare a Schettino l’abbandono della nave, non fu solo sua. Sarebbero infatti coinvolti, secondo le ultime notizie, almeno quattro ufficiali che in quei terribili momenti erano con lui in plancia e, soprattutto, anche tre manager della Costa Crociere. Si tratta di tre manager di primo livello della società, responsabili di quell’unità di crisi con cui Schettino rimase in costante contatto telefonico dopo l’impatto con gli scogli delle Scole. Sono queste le ultime notizie di un caso che ancora non sappiamo come andrà a finire. Ma una cosa è certa: rimane la rabbia, il dolore, la paura di chi quei momenti li ha vissuti, ha visto la morte in faccia o ha perso un caro parente in quello che doveva essere un viaggio di divertimento.