News e Cronaca

Cosenza: arresti per usura ed estorsione

Usura ed estorsione portano 10 arresti a Cosenza: tra i nomi anche parenti di Ruffolo

Usura ed estorsione in Calabria: ci sono anche i parenti di Giuseppe Ruffolo – Usura ed estorsione portano in manette dieci persone in Calabria, a Cosenza, dove i carabinieri stanno svolgendo in questo momento un’ordinanza di custodia cautelare. L’accusa, come dicevamo, è quella di usura e di estorsione: gli indagati sono infatti accusati di aver prestato una somma pari a circa 500 mila euro a pensionati, commercianti e piccoli imprenditori. Il tasso di interesse calcolato su questi “prestiti” illegali variava dal 10% al 40% al mese. Un vero colpo per chi non ce la fa ad arrivare a fine mese con quello che guadagna. È l’epilogo di un’inchiesta avviata nel 2010 dai carabinieri del reparto operativo, coordinata dalla Procura di Cosenza. Tra i nomi degli indagati per usura ed estorsione ci sono anche cognomi già tristemente noti alle cronache. Ecco le ultime notizie.Tra gli indagati ci sono anche alcuni parenti di Giuseppe Ruffolo, un pregiudicato 33 enne ucciso proprio a Cosenza lo scorso anno. Ricordiamo che Ruffolo fu ucciso in un agguato mafioso il 22 settembre scorso, mentre era alla guida della sua auto. Un uomo, in quell’occasione, gli sparò con una pistola calibro 7,65, ferendolo e uccidendolo. Il giovane Ruffolo aveva già dei precedenti: nel 2009 era stato arrestato per usura. Ed oggi, purtroppo, in Calabria, la storia dell’usura e delle estorsioni sembra ancora non essere finita. Nelle indagini riguardo l’omicidio di Giuseppe Ruffolo, gli investigatori stanno seguendo la pista della vendetta maturata negli ambienti della criminalità e, in particolare, nell’ambiente degli usurai. La notizia di oggi è che forse si è riusciti a mettere un freno all’usura e all’estorsione in Calabria: i dieci provvedimenti restrittivi eseguiti oggi dai carabinieri sono stati emessi dal gip del Tribunale di Cosenza Luigi Branda, su richiesta del procuratore Dario Granieri e del sostituto Giuseppe Cozzolino.

foto: ansa.it

 

 

 

 



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