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Costa Concordia, Francesco Schettino ai domiciliari: è scontro tra magistrati

Al comandante dela Costa Concordia, Francesco Schettino, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Decisione ritenuta incomprensibile dal procuratore capo di Grosseto

Dopo l’udienza di ieri il giudice per le indagini preliminari, Valeria Montesarchio, non ha ritenuto necessaria la convalida del fermo del comandante della Costa Concordiadia, Francesco Schettino. La decisione del gip di Grosseto di concedere gli arresti domiciliari ha scatenato l’ira di chi non avrebbe mai immaginato una tale decisione visti tutti i comportamenti irresponsabili di Schettino durante il naufragio della nave da crociera. Mentre la Costa Concordia continua ad essere ancora una trappola per i dispersi, il comandante Schettino torna a casa accolto dall’affetto della sua famiglia.
Non solo l’opinione pubblica ma anche la procura di Grosseto ed in particolare il procuratore capo Francesco Verusio, non hanno apprezzato la decisione della Montesarchio. Infatti la procura sta valutando se fare ricorso al tribunale del riesame. Verusio non si è trattenuto e ha definito Francesco Schettino “uno scellerato” e aggiunge: “”Non mi sento condizionato dal mio ruolo di dirigere una Procura, il giudizio e’ abbastanza obiettivo sulla personalita’ del soggetto. Direi uno scellerato. Scellerato nella manovra, nell’abbandono della nave, nel non aver diretto le operazioni di soccorso, nel non aver dato alcuna disposizione. Secondo me il suo e’ stato veramente un comportamento inqualificabile e imperdonabile”. Per lui Schettino non si è neanche pentito, né appare dispiaciuto per quanto ha combinato.
Verusio non comprende la decisione del gip che giustifica i domiciliari in quanto “non sussiste a suo carico ne’ il pericolo di fuga ne’ il pericolo di inquinamento delle prove, ma quello di reiterazione del reato”. In base a quanto rivelato dal gip il comandante abbandonò la nave ma non fuggì rimanendo poi sulla scogliera dell’Isola del Giglio. Inoltre non vi sarebbe prova del tentativo di fuga e non può rilevarsi dall’abbandono sia pure precoce della nave in quanto Schettino non era solo ma accompagnato da alcuni membri dell’equipaggio.



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