News e Cronaca

Capitan Schettino, su Facebook sbarcano gli insulti

Concordia: capitan schettino insultato e deriso dal web. Adesso nascono anche le t-shirt con la frase: "Vada a bordo, c...!"

Torniamo a parlare della tragedia che ha colpito, venerdì scorso, i passeggeri della Costa Concordia, la nave da crociera rimasta incagliata in uno scoglio, al largo dell’isola del Giglio. Questa volta non si parla di morti o di dispersi (che purtroppo sono ancora tanti) ma si parla di quello che è ritenuto il principale responsabile del disastro, il capitano della nave: Francesco Schettino. Sono in molti infatti a pensare che forse, se quel comandate avesse dato prima l’allarme qualcosa si sarebbe potuto svolgere in un altro modo. Tanti pensano che forse Schettino non è stato un buon capitano, al contrario di quello che dicono tutti i suoi concittadini che lo descrivono come una persona affidabile e stentano a credere che davvero il capitano abbia abbandonato la nave. Adesso, come spesso avviene in questi casi, scende in campo anche il popolo del web, che si scaglia contro il capitano con insulti e parodie.Un po’ come è accaduto anche per Michele Misseri, dapprima insultato, definito lo “zio orco”, e poi preso in giro e deriso in moltissime fanpage. Adesso è la volta di Schettino che, su Facebook, si prende insulti e parodie. Come dicevamo prima, sono in molti a pensare che sia lui il responsabile del disastro, e se la prendono con lui, con toni abbastanza accesi che non sembra il caso riportare in questo post. Ma c’è anche chi cerca di strappare un sorriso, forse nel modo sbagliato, di fronte a questa tragedia. Sono nate infatti diverse fan page in cui si fa riferimento alle “scuse del capitan Schettino per non risalire sulla nave”: naturalmente si fa riferimento all’audio della telefonata avvenuta tra la capitaneria di Porto e Schettino. Ed è subito satira, al punto che dal mondo virtuale di internet si è presto passati alla realtà: sono nate delle t-shirt con la scritta: “vada a bordo c…”, pronunciata dal capitano della capitaneria di porto. Stefano Ramponi, titolare dell’azienda Lipsia Soft (Tradate, nel Varesotto), la stessa azienda che ha creato le magliette, acquistabili on-line, ha fatto sapere: “Non l’abbiamo fatto per lucro, non è certo con una t-shirt da 13 euro che diventeremo ricchi, ma non tutti hanno capito il nostro messaggio”.



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