Giorgio Panariello, si indaga sulla morte del fratello Franco
Domattina l’autopsia sul corpo del povero Franco Panariello stabilirà le cause del decesso ma la polizia è già sulle tracce di tre persone.
Franco Panariello, fratello del famoso attore toscano Giorgio Panariello, è stato trovato morto la notte tra il 26 e il 27 dicembre. Il primo ad accorgersi del suo corpo è stato un passante che lo ha visto disteso in un’aiuola sul lungomare di Viareggio. Era da poco passata la mezzanotte e l’uomo ha subito chiamato il 118 ma i medici pur tentando di rianimarlo non hanno potuto fare altro che dichiararne il decesso. Poi il trasporto del cadavere all’ospedale Versilia dove ieri pomeriggio Giorgio Panariello ha dovuto effettuare il doloroso riconoscimento del fratello morto.
Giorgio ha riconosciuto la salma nell’obitorio dell’ospedale, pochi minuti ed è andato via evitando qualunque commento. Comprensibile il momento doloroso che segue dopo un’infanzia difficile che ha visto i due fratelli separati per lunghissimo tempo poiché abbandonati dalla giovanissima madre. Giorgio Panariello è cresciuto con i nonni materni, Franco in un collegio fino a dodici anni per poi essere accolto in una famiglia benestante. Come lui stesso ha raccontato anni fa in un’intervista, occuparsi di lui non era semplice e crescendo non gli è certo andata meglio; dopo essersi ammalato ha cercato rifugio nella droga e in quell’occasione Giorgio ha tentato di tutto per recuperarlo, pensava di esserci riuscito, poi il finale è cronaca di questi giorni.
Adesso la polizia ha stretto il cerchio intorno a tre persone, due donne un uomo con le quali Franco avrebbe passato la serata. Inoltre vi è la testimonianza di chi ha visto l’uomo scaricato sul lungomare di Viareggio da persone che avrebbero lasciato quel posto in gran fretta a bordo di un’auto di cui si dispone anche della targa. La polizia sta lavorando per scoprire se le persone che l’hanno lasciato morire da solo per strada sono gli stessi amici con cui ha passato la serata a cena a Viareggio. Sul braccio di Franco Panariello il segno di un ago e del mal di vivere che non l’aveva mai abbandonato.