News e Cronaca

La figlia di Salvatore Parolisi e Melania Rea affidata ai nonni materni

L'affido di Vittoria, figlia di Melania Rea e Salvatore Parolisi, era stao richiesto dai genitori della vittima e dalla sorella del presunto assassino. Il tribunale dei minori ha deciso come era giusto che fosse.

Il tribunale dei minori di Napoli ha deciso chi dovrà occuparsi della piccola Vittoria, la figlia di Melania Rea e Salvatore Parolisi. Le ultime notizie fanno tirare un sospiro di sollievo alla famiglia Rea già duramente colpita dall’atroce omicidio di Melania e dalla rivelazione che molto probabilmente è stato proprio suo marito, il caporal maggiore Salvatore Parolisi, ad ucciderla lo scorso 18 aprile.

Come quasi tutti immaginavano e speravano la piccola Vittoria è stata affidata ai nonni materni che sin dalla scomparsa di Melania si sono occupati di lei come meglio non avrebbero potuto, tenendola lontano il più possibile dal dolore, dai sospetti e dal rancore. Ma l’affido della bimba era stato richiesto a sorpresa anche dalla sorella di Parolisi, Franca. Azione che aveva amareggiato non poco la famiglia Rea, da sempre attenta a misurare le parole, perché Salvatore è il padre di Vittoria, perché la bimba resta la loro forza per continuare a vivere. Ma lo scorso venerdì subito dopo l’udienza  per la revoca della patria potestà di Salvatore e in attesa della decisione del tribunale sull’affido, il fratello di Melania, Michele, un po’ di quel dolore l’aveva tirato fuori perché il presunto assassino non l’aveva degnato neanche di uno sguardo rendendo per lui ancora più certa la sua totale responsabilità.

La richiesta della sorella di Parolisi era sembrata a tutti assurda, quale giudice avrebbe mai potuto stabilire che Vittoria dovesse essere affidata ai Parolisi? Una pretesa assurda che ha ulteriormente indignato la famiglia di Melania. Intanto Salvatore potrà vedere sua figlia in carcere una volta al mese perché per quanto concerne la potestà genitoriale non è ancora stata presa una decisione, rimandata al prossimo 27 aprile. Secondo i legali della famiglia Rea, Mauro Gionni e Antonio Capone, attualmente i magistrati non dispongono di elementi sui quali esprimersi in proposito.



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