Pillola dei 5 giorni dopo: l’Agenzia italiana del farmaco dà il via libera
L'Agenzia italiana del farmaco dà il via libera alla pillola dei cinque giorni dopo, EllaOne. La pillola potrà essere assunta entro 120 ore da un rapporto sessuale non protetto o in caso di fallimento di altro metodo contraccettivo. Condizione imprescindibile per assumere il farmaco è l'esclusione di una gravidanza in atto.
Arriva una notizia pronta a scatenare la bufera di chi non è mai stato d’accordo con i temi caldi quali l’aborto, la fecondazione assistita, la pillola del giorno dopo e chi più ne ha più ne metta. Da oggi, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), fa sapere che è autorizzata l’immissione in commercio in Italia della cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo, EllaOne* (ulipristal acetato). La determina dell’Aifa è pubblicata anche sulla Gazzetta Ufficiale. Il medicinale viene definito come contraccettivo d’emergenza da assumersi entro 120 ore (5 giorni) da un rapporto sessuale non protetto o dal fallimento di altro metodo contraccettivo. Come sembra ovvio, ma forse non lo è, il farmaco può essere utilizzato ferma restando l’esclusione di una gravidanza in atto prima della somministrazione. La prescrizione del farmaco è dunque subordinata alla presentazione di un test di gravidanza (a esito negativo) basato sul dosaggio dell’Hcg beta. Sulla Gazzetta Ufficiale si legge che condiziona inoltre “l’immissione in commercio all’attivazione e al mantenimento, da parte della ditta, di un registro delle eventuali gravidanze occorse in costanza di assunzione del farmaco”. Il prodotto è stato inserito in fascia C: il suo costo sarà dunque a carico della donna e si aggira attorno ai 35 euro. Alberto Aiuto, amministratore delegato di Hra Pharma, azienda che commercializzerà EllaOne* in Italia, ha spiegato all’Adnkronos salute che da oggi saranno necessari almeno 4-5 mesi prima che il prodotto possa essere acquistato in farmacia dalle donne. “Con la pubblicazione in Gazzetta possiamo iniziare a espletare tutte le pratiche burocratiche necessarie per il confezionamento e la distribuzione, dato che la produzione avviene in Francia”, ha aggiunto Alberto Aiuto. Quale sarà il parere della gente a riguardo? E, soprattutto, come prenderà la notizia il Vaticano? Ricordiamo che già nel 2009, il via libera dell’Agenzia del farmaco (Aifa) alla pillola abortiva aveva innescato una serie di reazioni contrapposte: il Vaticano, in quell’occasione, parlò di “veleno letale” e di “delitto” che comporta “la scomunica” della chiesa per chi la usa, la prescrive o partecipa a qualsiasi titolo “all’iter”.