Amanda Knox con una lettera ringrazia l’Italia
Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono innocenti, questo ha stabilito ieri la Corte d’assise d’appello, innocenti per non avere commesso il fatto, per loro l’assoluzione totale dall’accusa di omicidio della povera Meredith Kercher. Chi ha seguito in diretta il verdetto non ha potuto fare a meno di concentrarsi sulle spalle di Amanda, sul pianto soffocato […]
Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono innocenti, questo ha stabilito ieri la Corte d’assise d’appello, innocenti per non avere commesso il fatto, per loro l’assoluzione totale dall’accusa di omicidio della povera Meredith Kercher. Chi ha seguito in diretta il verdetto non ha potuto fare a meno di concentrarsi sulle spalle di Amanda, sul pianto soffocato dal giudice che richiamava all’ordine. E’ sempre stata lei al centro dell’attenzione, più di Raffaele, più della vittima. Da ammaliatrice, come è stata descritta sin dal primo istante e per quasi tutti i quattro lunghi anni di reclusione, Amanda è passata ad essere una ragazza impaurita e fragile, in preda ad emozioni troppo grandi per poter rimanere in piedi da sola in quella che sembrava un’aula immensa del Tribunale.
L’hanno sorretta e hanno continuato a farlo per riportarla per l’ultima volta nella cella per prendere le sue cose, per riprendersi la libertà. Ma a sorreggerla più di tutti, oltre alla sua famiglia, c’era anche il segretario generale della Fondazione Italia Usa, Corrado Maria Daclon. In questi anni Daclon è riuscita ad instaurare con lei un rapporto forte, un sostegno di cui adesso ringrazia con una lettera consegnata questa mattina, il giorno dopo la sentenza.
Amanda ringrazia quella parte di Italia che ha creduto nell’innocenza sua e di Raffaele. La lettera è indirizzata al segretario della Fondazione Italia Usa e si legge: “A tenermi la mano e a offrirmi del sostegno e del rispetto attraverso le barriere e le controversie c’erano degli italiani. C’era la Fondazione Italia USA, e molti che hanno condiviso il mio dolore e che mi hanno aiutato a sopravvivere con speranza. Sono sempre grata della loro premurosa ospitalità e del loro coraggioso impegno. Chi mi ha scritto, chi mi ha difesa, chi mi è stato vicino, chi ha pregato per me. Vi sono sempre grata. Vi voglio bene. Amanda”.
D’altro canto appena uscita dal carcere aveva anche sottolineato di avere sopportato l’impossibile, e che la cosa più dura che ha dovuto affrontare è stata proprio il sentirsi considerata colpevole d’ufficio, dentro e fuori il Tribunale e il carcere.
Adesso Amanda Knox è in volo verso Londra, da lì proseguirà per Seattle, per riprendere in mano la sua vita.
Spero che potrai, un giorno, cancellare dalla tua mente questi 4 anni di gallera e d’ingiustizia. Buona fortuna Amanda