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La Chiesa chiede ai politici di partire dal senso di resposabilità

“La Chiesa non fa i governi, né li manda a casa”. È stata questa la risposta del segretario generale della Cei, il vescovo Mariano Crociata a chi gli ha chiesto di commentare il discorso del cardinale Angelo Bagnasco, nel quale l’uomo ha invitato con forza i politici a rinnovare la loro persona e il loro […]


“La Chiesa non fa i governi, né li manda a casa”. È stata questa la risposta del segretario generale della Cei, il vescovo Mariano Crociata a chi gli ha chiesto di commentare il discorso del cardinale Angelo Bagnasco, nel quale l’uomo ha invitato con forza i politici a rinnovare la loro persona e il loro compito istituzionale, abbandonando gli atteggiamenti di libertismo a cui i nostri politici si stanno abbandonando. Sì, perché questo tipo di atteggiamento non è che non piace solo alla Chiesa cattolica, ma lede e offende tutti i cittadini che dalle persone che hanno votato e messo sulle poltrone del potere, vorrebbero vedere qualcosa di più. Non lo dicono solo i cardinali, ma lo confermano gli industriali e ne sentono ancor di più l’esigenza, i cittadini comuni che non riescono a riflettersi in una visione della vita che accompagna quelle dei politici.

La morale che non è solo appannaggio cattolico, ci spinge a chiederci se, con il senno di poi, sarebbe stato diverso il nostro parlamento con un’altra maggioranza, se invece di occuparci di indagini e di politici che si dedicano a passare le serate in “allegria”, si sarebbero affrontati davvero i temi fondamentali del nostro paese. Ma non è questo che mette in posizione di vantaggio l’uno o l’altro schieramento. Lo si è visto con le votazioni che riguardavano gli stessi interessi politici, dove, maggioranza e opposizione, si sono ritrovate compatte nell’interesse comune, il loro.

La Chiesa non ha un partito nella quale si riconosce da quando la Democrazia Cristiana si è scissa e ha scisso anche i voti. Ma anche allora non era il solo partito che accoglieva i cattolici. Adesso, senza un punto di riferimento la maggioranza di questi, non riesce a decidere da che parte stare. Perché la politica sta sempre più assumendo la forma di una conquista della poltrona e basta, mentre i veri problemi restano al margine, si mettono in gioco i valori di fondo, quelli, per intenderci, che sono simili a quelli cristiani e che coincidono con le aspettative non solo dei vescovi, ma di quanti cercano qualcosa o qualcuno che non li deluda.

È questa la “bacchettata” che Bagnasco ha voluto dare ai politici che con il proprio comportamento demoralizzano la politica che invece, è ricca di valori. L’uomo politico è figura da seguire, esempio di quelle leggi che vuole emanare per il bene del paese, che, se diventano sacrificio per tutti, lo sono anche per se stesso. Sono lontani, forse troppo remoti i tempi in cui erano gli stessi politici a mostrare con il proprio sacrificio, il sacrificio di tutti? Si, sicuramente lo sono, come sono pochissimi quelli che hanno agito rettamente in politica. L’invito della Chiesa in questo momento è proprio al senso di responsabilità che il mondo politico deve avere in un momento di grave crisi.

Teresa Corrado



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