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Gioca troppo alla Playstation, bambino finisce all’ospedale

I bambini, si sa, sono affascinati e si fanno prendere fino in fondo da tutto quello che li appassiona, soprattutto dai videogiochi. Ed è quello che è accaduto a Trento. Un bambino di otto, ha passato otto ore davanti alla Playstation ed è dovuto ricorrere alle cure dell’ospedale. I genitori, infatti, hanno trovato il piccolo […]

I bambini, si sa, sono affascinati e si fanno prendere fino in fondo da tutto quello che li appassiona, soprattutto dai videogiochi. Ed è quello che è accaduto a Trento. Un bambino di otto, ha passato otto ore davanti alla Playstation ed è dovuto ricorrere alle cure dell’ospedale.

I genitori, infatti, hanno trovato il piccolo con il collo completamente bloccato in una posizione innaturale e non riscendo ad aiutarlo, sono ricorsi al Pronto soccorso dell’ospedale di Arco, in Trentino.

I medici hanno riscontrato una contrattura che ha avuto bisogno di un’iniezione e hanno anche spiegato alla madre che la causa era il troppo tempo trascorso dal bambino davanti alla console. Il piccolo non ha subito un semplice torcicollo, ma una forte e dolorosa contrattura, per fortuna l’iniezione che i medici hanno fatto al piccolo, gli ha permesso di guarire.

Eppure i genitori dovrebbero vegliare sui propri figli. Sulle confezioni dei videogiochi, viene evidenziata e sottolineata la necessità di non passare molto tempo dinanzi alle console, ma di utilizzarlo moderatamente, senza eccessi.

I medici di tutti gli ospedali, non solo quelli del Trentino, comunque sottolineano che spesso vengono accompagnati al pronto soccorso molti bambini o ragazzi con problemi al collo, ma anche ai polsi dove sono evidenti maggiori contrazioni che sono effetto della continua tensione che si ha quando si passano molte ore a videogiocare.

Una pratica dannosa per i ragazzi più grandi, figurarsi per i piccoli che in questo modo mettono sotto sforzo non solo collo, polsi, ma anche la mente. Non sono pochi nemmeno i casi di problemi psichici e fisici causati dalle troppe ore davanti a Playstation e simili, che hanno costretto le case di produzione dei videogiochi a inserire sulla scatola della confezione, il richiamo di attenzione rivolto soprattutto ai genitori.

Teresa Corrado

 

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