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Capri, la Grotta Azzurra è stata trasformata in discarica

Cosa accade quando si va a visitare la celebre Grotta Azzurra a Capri? Si entra in un mondo meraviglioso, dove i fondali restituiscono un colore straordinario che ammalia e per cui i turisti restano incantati. Questo è quello che si può godere dalla superficie dell’acqua, e sotto? A provvedere a rispondere a questa domanda, ci […]

Cosa accade quando si va a visitare la celebre Grotta Azzurra a Capri? Si entra in un mondo meraviglioso, dove i fondali restituiscono un colore straordinario che ammalia e per cui i turisti restano incantati. Questo è quello che si può godere dalla superficie dell’acqua, e sotto?

A provvedere a rispondere a questa domanda, ci hanno pensato i subacquei dell’associazione di volontari Sub Capri, che si sono immersi nelle splendide acque della Grotta Azzurra, per poter ripulire i fondali.

Increduli i recuperi che hanno effettuato i sub, al di là di ogni aspettative per il ritrovamento di tesori inestimabili. Dal fondale sono state portate in superficie centinaia di contenitori in plastica, lattine, bottiglie in vetro, una scaletta in metallo persa da qualche motoscafo che porta i turisti all’interno della grotta, ma anche un ombrello, un orologio, una carta di credito e varie altre card. Un insieme di rifiuti lasciati affogare nelle acque da turisti ben poco attenti alle esigenze della natura.

Ad occuparsi della pulizia dei fondali, quattro sub capresi, Vasco Fronzoni, Mario Vacca, Sergio Cosentino e Luciano Catuogno. I quattro che non sono nuovi ad esperienze del genere, conoscono bene i fondali dell’isola perché in passato hanno già effettuato degli interventi in mare, recuperando reperti archeologici, tra cui spicca un cannone risalente alla dominazione francese.

I quattro hanno potuto effettuare la pulizia dei fondali grazie all’autorizzazione della Soprintendenza ai beni archeologici di Napoli e con l’ausilio dei carabinieri del comando di Anacapri, che hanno monitorato l’immersione da terra.

I quattro hanno portata a terra, aiutati da apposite attrezzature, tutto il materiale inquinante, consegnandolo agli operatori ecologici di Anacapri che hanno provveduto allo smaltimento dei rifiuti recuperati.

Ad osservare l’impresa anche abitanti dell’isola e molti curiosi, tra cui i turisti, tutti hanno apprezzato il lavoro dei sub che è servito alla tutela di uno dei beni maggiori non solo d’Italia, ma del mondo.

Teresa Corrado

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