Guerra alla Libia 2011: Fulvio Grimaldi racconta la (maledetta) primavera di Tripoli
Libia ultime notizie guerra – Dopo essere finita nel dimenticatoio per alcuni mesi la guerra alla Libia è nuovamente tornata sotto i riflettori grazie all’ingresso a Tripoli dei ribelli del Cnt e a quella che appare come la inevitabile sconfitta di Gheddafi. I media hanno cosi nuovamente ripreso a lanciare in prima pagina le ultime […]
Libia ultime notizie guerra – Dopo essere finita nel dimenticatoio per alcuni mesi la guerra alla Libia è nuovamente tornata sotto i riflettori grazie all’ingresso a Tripoli dei ribelli del Cnt e a quella che appare come la inevitabile sconfitta di Gheddafi. I media hanno cosi nuovamente ripreso a lanciare in prima pagina le ultime notizie dalla Libia. Sono così tornate sulle prime pagine dei giornali nuove improbabili testimonianze di ribelli dell’ultima ora e nuove morti e resurrezioni dei figli di Gheddafi, il tutto inserito in uno strano gioco delle parole in cui un esercito regolare e un popolo fedele al suo governo vengono definiti miliziani e mercenari mentre a una strana e composita armata (dalla Nato) viene riservato il romantico appellativo di ribelli. La guerra alla Libia e la caduta di Gheddafi è anche e prima di tutto questo: una guerra delle parole che sono le armi predilette dalla disinformazione. Sulle news dalla Libia abbiamo sentito l’autorevole testimonianza di Fulvio Grimaldi, autore di Maledetta primavera.
Ringrazio le ideatrici di questo blog per la consueta sensibilità a dare spazio a temi forti e Fulvio Grimaldi per le preziose indicazioni.
Gentile Fulvio Grimaldi, la ringrazio anzitutto per la sua disponibilità. Partirei subito dalla cronaca recente, le famose ultime notizie dalla Libia che spesso, soprattutto in questi ultimi giorni, sono state simili a una sorta di propaganda psicologica di guerra a senso unico. Da giorni si parla della presa di Tripoli da parte degli insorti e della imminente fine di Muhammar Gheddafi. In base alle informazioni in suo possesso ci può dire cosa sta succedendo a Tripoli.
Rispondo con ritardo, a battaglia per Tripoli in atto da molti giorni. Le informazioni che mi arrivano dalla capitale libica confermano che ci sono vasti settori della città tuttora sotto controllo delle forze lealiste che, per questo, vengono selvaggiamente bombardate da coloro che dicono di essersi mossi per “salvare i civili”. Nelle aree conquistate dai ribelli si stanno svolgendo dei pogrom inimmaginabili contro la popolazione e soprattutto contro libici e migranti neri, denunciati perfino dalle Ong e dai media imperiali (non da quelli italiani).
Da alcuni mesi la guerra alla Libia era scomparsa dai media italiani. Poi nell’ultima settimana gli eventi hanno subito una forte accelerazione. I “ribelli” del Cnt improvvisamente arrivati a Tripoli e Tripoli è crollata, grazie anche all’appoggio della Nato. Questa è la versione che viene diffusa a ritmo martellante dai media italiani. Insomma una sorta di miracolo, visto e considerato che da alcuni mesi le forze del Cnt di Bengasi erano in difficoltà. Come si è giunti a questa evoluzione dei fatti?
Grazie all’intervento delle truppe di terra della Nato, forze speciali inglesi, francesi, italiane, qatariote e degli Emirati. Grazie agli elicotteri d’assalto e ai droni Nato che facevano terra bruciata delle zone libere. Molto poco grazie alle bande di mercenari subumani invasati che, del resto, non hanno mai vinto uno scontro con i “gheddafiani”. Si ricordi che alle truppe e ai volontari di Gheddafi era stata totalmente distrutto ogni armamento pesante, ogni mezzo semovente.
Le faccio una domanda diretta e fredda che pochi media hanno fatto: cosa e chi è il Cnt di Bengasi?
Un coacervo di interessi in competizione tra loro – islamisti dei Fratelli Musulmani, tagliagole al Qaida collaudati dalla Cia su altri campi di battaglia, rinnegati del governo libico che da anni brigavano sotterraneamente con le multinazionali e i servizi occidentali – ma tutti agli ordini della Nato. Ne verrà fatta una selezione dei più affidabili, corrompibili e presentabili. Gli altri al macero. In ogni caso questo mercenariato brigantesco passerà alla storia come la più mostruosa manifestazione di ferocia umana.
Una domanda proiettata nel futuro: la fine di Gheddafi (quando ci sarà) porterà a un nuovo governo libico stabile o conosceremo una nuova Somalia, un nuovo Iraq…ossia nuova destabilizzazione, che sembra essere l’unica situazione che gli occidentali sanno creare? Quali saranno le ripercussioni sull’Italia?
Essendo in effetti l’unica soluzione che l’Occidente imperialista sa creare, sistematicamente gettando nella miseria e disperazione le popolazioni aggredite e distruggendone territorio, storia, futuro, è questo l’inevitabile destino della Libia. Che, come l’Iraq, l’Afghanistan, la Somalia continuerà a combattere, a dissanguare l’occupante e i suoi fantocci, con Gheddafi o senza Gheddafi, ma nel nome di Gheddafi.
La questione libica è sempre giunta ai telespettatori italiani con il filtro propagandistico dei media occidentali. Dalle famose fosse comuni di Gheddafi alle manifestazioni oceaniche di Tripoli libera in realtà Bengasi, è stato tutto un pullulare di prime pagine contro il mostro Gheddafi. Come giudica, da giornalista, quello che è stato il comportamento dei media occidentali sulla questione Libia? E come giudica il fatto che anche i piccoli blog (tranne poche eccezioni), abbiano ripetuto sempre le solite cose al limite della decenza? Manca lo spirito di libertà in Italia?
I media ufficiali ci hanno abituato alla civiltà della menzogna. Il processo di concentrazione dei media in tutto il Nord del mondo ha omologato stampa e tv agli stessi poteri che traggono profitto dalle guerre e dalle conseguenti rapine. E’ un processo noto e scontato. Molto più raccapricciante e inedito è il processo di totale adeguamento alla menzogna ontologica dei media del Capitale da parte delle voci sedicenti e supposte alternative, di sinistra. Segno di una mutazione genetica con conseguente annichilimento professionale e morale.
La guerra alla Libia non ha incontrato alcuna opposizione da parte di quelle forze tradizionalmente pacifiste. Benedetta da Napolitano, incoraggiata dal governo Berlusconi, guardata con indifferenza dalla sinistra. Insomma la Libia di Gheddafi non ha santi in paradiso. Perché secondo lei nessuno dei vertici italiani si è espresso contro questo comportamento infame e autolesionista della Repubblica Italiana.
Beh, la Lega, per conto suo e per affari suoi, si è ripetutamente espressa contro la guerra. La classe politica italiana è omologata, destra e “sinistra” sono due facce della stessa medaglia e condividono l’orizzonte capitalista, oggi rinecessitato al colonialismo predatore e genocida. Ma di santi in paradiso Gheddafi ne ha molti di più di quanti siano i suoi demonizzatori. La totalità quasi del popolo libico, i popoli africani, quelli di tutti i Sud del mondo. E nelle presentazioni del mio documentario sulla Libia constato una crescente presenza di persone che hanno ben chiara l’operazione bellica e mediatica della criminalità organizzata definita “comunità internazionale”.
Ultime Notizie Flash ha intervistato Fulvio Grimaldi, giornalista e documentarista, già corsivista del quotidiano del PRC Liberazione e ancor prima redattore e inviato al TG1 e al TG3, è attualmente rintracciabile sulle frequenze di Mondocane controblog. Esperto in conflitti internazionali, Fulvio Grimaldi è da sempre in prima linea su tutti quei fronti dove l’informazione libera e chiara viene uccisa ogni giorno dalle menzogne diventate verità a furia di essere ripetute milioni di volte. Alla reale essenza delle “rivolte arabe” ha dedicato il documentario Maledetta Primavera, arabi tra rivoluzioni, controrivoluzioni e guerre Nato.
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