Adozioni, per la prima volta single adotta bambino in Italia
Forse un cambiamento nella legislazione italiana o forse finalmente solo un passo avanti, ma la notizia che giunge dalla Sicilia e precisamente da Enna non può che avere dei risvolti positivi. Una pediatra di Enna, Cristina Fazzi ha potuto finalmente legalizzare anche in Italia l’adozione di un bambino dello Zambia Joseph di soli sette anni. […]
Forse un cambiamento nella legislazione italiana o forse finalmente solo un passo avanti, ma la notizia che giunge dalla Sicilia e precisamente da Enna non può che avere dei risvolti positivi.
Una pediatra di Enna, Cristina Fazzi ha potuto finalmente legalizzare anche in Italia l’adozione di un bambino dello Zambia Joseph di soli sette anni.
La donna che è attiva sul fronte umanitario, soprattutto quello africano, aveva avuto il bambino in adozione già nel paese di origine del piccolo Joseph. Ma la burocrazia italiana, si sa, non lascia nulla al caso e niente di intentato quando si tratta di bambini. E si, perché la pediatra siciliana, non è sposata, è una single ed è la prima a cui la legge italiana permette l’adozione di un bambino.
Un passo avanti non da poco per l’iter burocratico italiano, così tanto contrastato in tutti i modi, perché troppo lungo e tedioso.
Non da meno è stato il cammino della Fazzi che aveva cominciato la sua battaglia nel marzo del 2009 e per sensibilizzare non solo l’opinione pubblica, ma anche la politica, ha portato avanti non solo iniziative giudiziarie, come quella che l’ha vista farsi riconoscere, nonostante il suo stato civile da single, l’affidamento definitivo del bambino, ma anche a carattere pubblico, coma la “Marcia per i bambini in attesa di giudizio” organizzata dal comitato delle famiglie adottive e che ha visto percorrere il corteo da Enna a Caltanisetta.
Alla fine i giudici Piergiorgio Ferreri e Francesco Pallini, non hanno potuto negare alla donna il riconoscimento dell’adozione emesso da un altro stato e quindi hanno legalizzato la posizione del piccolo Josep. La donna ha adottato nello Zambia altri cinque bambini.
Una storia che dovrebbe far riflettere attentamente la politica, ma anche la civiltà moderna che spesso, per convenienza e per non incappare nella maglia della burocrazia, preferisce adottare animali e lasciare da soli i bambini. Ma l’apertura più grande è la possibilità di nuclei familiari formati da genitori single che si rendono disponibili a prendersi cura di bambini che hanno bisogno soprattutto di tanto affetto.
Teresa Corrado