Attentato Norvegia: a Oslo arrestato integralista cristiano, alcune considerazioni
Attentato Norvegia – Dopo il doppio attentato che ha scosso la Norvegia provocando decine di morti, ora a tenere banco sono le indagini della polizia per cercare di giungere all’individuazione dei colpevoli del vigliacco crimine. Ieri sera, mentre ancora non esisteva neppure un bilancio ufficioso dell’esplosione della bomba nel centro di Oslo e della sparatoria […]
Attentato Norvegia – Dopo il doppio attentato che ha scosso la Norvegia provocando decine di morti, ora a tenere banco sono le indagini della polizia per cercare di giungere all’individuazione dei colpevoli del vigliacco crimine. Ieri sera, mentre ancora non esisteva neppure un bilancio ufficioso dell’esplosione della bomba nel centro di Oslo e della sparatoria alla riunione dei giovani laburisti, sui media era rimbalzata la “rivendicazione” di un gruppo integralista islamico fino ad ora sconosciuto, i cosiddetti ‘Sostenitori della Jihad globale“. Un attacco che sarebbe la risposta di tale gruppo alla partecipazione della Norvegia alla guerra in Afghanistan, all’attacco alla Libia nonchè alla solita questione delle vignette blasfeme contro Maometto. Per inciso sul primo punto, nessun media si è ricordato di dire che la guerra “insorgente” (come onestamente viene definita dalla stessa CIA, solo in Italia la si chiama ancora terrorismo) dei talebani non ha nulla a che spartire con un wahabismo di cui (almeno stando al nome) sembrerebbero essere portatrici questi “Sostenitori della Jihad globale”. In parole semplici l’islam afghano di cui il Mullah Omar è il massimo esponente è un islam di tipo nazionalista, il wahabismo è un islam internazionalista, in attrito completo con la visione talebana. Ma torniamo alla cronaca di ieri sera.
Poco dopo la puntuale rivendicazione sul web sono subito partire numerosissime condanne a livello internazionale tra le quella del premio nobel Obama che ha ribadito la necessaria lotta al terrorismo. Forse il premio nobel avrebbe fatto meglio ad attendere un pò prima di prendere la parola. Già nella tarda serata di ieri infatti fonti della polizia hanno comunicato di aver fermato il responsabile della sparatoria a Utoya dove si teneva la riunione dei giovani laburisti: si tratta di un cittadino norvegese, integralista cristiano (eh si, perchè come tutti i monoteismi anche il cristianesimo diventa integralista poichè non riconosce altro al di fuori di sè, almeno che non sia convertito) e vicino agli ambienti ultranazionalisti di matrice anti-islamica post-industriale (proprio quelli che si sono diffusi in tutto occidente dopo l’11 settembre e che fanno parte di una strana e eterogenea nebulosa in cui convive di tutto, in primis la psicosi del “nemico” e la necessità di difendersi)
Attentato a Oslo – La notizia ha fatto immediatamente il giro del mondo: nessun attentato islamico a Oslo in Norvegia, ma l’azione di un integralista cristiano. Restano da comprendere i motivi per i quali questa persona ha agito e ha seminato il terrore in Norvegia uccidendo non meno di 90 persone in quello che è stato definito come il peggiore attentato in Norvegia dalla fine della seconda guerra mondiale, nonchè complicità.
Il contesto geopolitico -Poichè su questo blog cerchiamo spesso di addentrarci in analisi di tipo geopolitico (diciamo che cerchiamo di sollevare dubbi perchè le verità confezionate non ci piacciono) proviamo, anche in questo caso, ad individuare alcuni elementi della geopolitica norvegese di questi ultimi tempi.
Il primo elemento che balza all’occhio è la recente manifestazione da parte del governo norvegese, dell’intenzione di ritirarsi dagli assurdi attacchi alla Libia, patrocinati dalla Nato. A tale decisione, dal punto di vista economico, fa da sponda poi lo storico accordo con Mosca, grazie al quale erano state risolte annose questioni sugli enormi giacimenti di gas nel Mare del Barents. Insomma due fatti che lasciano intuire un leggero spostamento della Norvegia verso Mosca che si va ad affiancare al tradizionale appoggio dato da Oslo alla creazione di uno stato palestinese. Questo è il quadro interno della Norvegia.
Un quadro che non corrisponde proprio all’immagine della “Norvegia più fedele alleato degli Usa nell’area”, come spesso affermano i media. Certamente l’azione a Oslo può essere il frutto di inziative locali ma sono ancora troppo pochi gli elementi per esperimersi su questo punto, nè tantomeno è questo l’intento di tale articolo che vuole restare sulla razionalità pura e prendere le distanze dai titoloni urlati della “Norvegia amica degli Usa attaccatta dagli islamici” o della “Norvegia prima vittima in un Europa di una lunga serie di attacchi”. Un linguaggio che anzicchè dare spazio alla prudenza dà spazio alle paure e fa il gioco di chi vuole lo scontro tra civilità, in barba allo studio dei rapporti geopolitici.
Enzo Lecci
Ha ragione…
E’ stato tutto organizzato dalla CIA per vendicarsi dello “spostamento della norvegia verso mosca”
ma vai a cagare….
Grazie per l’intervento Ciro, personalmente non ritengo affatto che ci possa essere la Cia dietro quanto avvenuto, ma questa è una opinione e non riguarda i fatti.
Tornando all’articolo, la sua mission (mi si passi il termine) era quella di cercare di fornire nuovi elementi e fatti che facessero da contraltare ai prevedibili discorsi su “al quaeda”, “i talibani terroristi”, “il nemico islamico” ecc. che questa mattina l’avrebbero fatta da padroni sui media ufficiali (non so se lo sa, ma oggi alcuni giornali avevano già pronti gli editoriali ad effetto contro il pericolo islamico, ecc ecc, poi chiaramente ritirati).
L’obiettivo di questo articolo quindi non è cercare colpevoli (francamente di apprendisti questurini e giudici da tastiera questo paese è pieno) me bensì mettere in evidenza che lo spazio geopolitico in cui la Norvegia si è mossa ultimamente non è sicuramente quello del più fedele e devoto alleato degli Usa e di Israele, una costruzione che come sempre accade in questi tragici casi, è già bella pronta e confezionata. E’ mia abitudine cercare di analizzare i fatti, anche se questo significa passare per complottista (che non sono perchè odio la riduzione a uno degli eventi) o per filo islamico (che non sono semplicemente perchè lontano anni luce da tutti i monoteismi).
Lei poi è liberissimo di trarre tutte le conclusioni che crede. Semplicemente non mi interessa.
E ora me ne vado…al mare.