Roma, nonna uccisa: l’assurda difesa dell’assassino
Ha dell’incredibile l’omicidio della donna di 75 anni avvenuto a Roma il 7 giugno. Laura D’Argenio per tutti ormai è la nonna morta dopo l’incomprensibile gesto del fidanzato della nipote. Gli inquirenti non hanno impiegato molto tempo per capire che l’assassino dell’anziana donna fosse il giovane imprenditore, ad incastrarlo le immagini rilevate dall’impianto di sorveglianza […]
Ha dell’incredibile l’omicidio della donna di 75 anni avvenuto a Roma il 7 giugno. Laura D’Argenio per tutti ormai è la nonna morta dopo l’incomprensibile gesto del fidanzato della nipote. Gli inquirenti non hanno impiegato molto tempo per capire che l’assassino dell’anziana donna fosse il giovane imprenditore, ad incastrarlo le immagini rilevate dall’impianto di sorveglianza installato nell’appartamento della vittima.
Un omicidio atroce quello della nonna di Roma che ignara di quanto stesse per accadere ha aperto la porta al suo assassino. Il movente sembra riguardare questioni legate all’eredità, in quanto la donna nei giorni precedenti alla sua morte aveva chiesto informazioni sulla nuda proprietà, formula con la quale avrebbe voluto vendere il suo appartamento e donare il ricavato ad una associazione.
Dalle immagini registrate il ragazzo si è presentato alla porta della donna nel giorno del suo compleanno, non ha esitato un solo istante e ha colpito la nonna con un pugno, poi l’ha presa a calci, gli è saltato addosso procurandogli una frattura ad una costola che le ha causato un’emorragia interna. In circa trenta minuti ha tentato di mettere in scena un suicidio assurdo. Ha trascinato la donna nella vasca da bagno riempita di acido, le ha legato il filo del telefono al collo, ha aperto i rubinetti del gas e ha dato fuoco ad un sacchetto di plastica. Dopo poco i vicini hanno dato l’allarme per un incendio mentre lui pensava di averla fatta franca.
Incastrato è scattata la sua assurda difesa, perché sostiene che a guidarlo siano state delle voci o comunque qualcuno o qualcosa che abbia agito sulla sua volontà costringendolo a fare ciò che non avrebbe mai voluto.