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Melania Rea ultime notizie: “è stato Parolisi” parola di criminologa

Proseguono le indagini sulla morte di Carmela Melania Rea, la giovane 29 enne, madre di una bambina di 18 mesi, ritrovata morta il 20 aprile nel bosco di Ripe di Civitella, nel teramano. La giovane donna era scomparsa lo scorso 18 aprile, due giorni prima del ritrovamento del cadavere, mentre era in gita con il […]

salvatore parolisi

Proseguono le indagini sulla morte di Carmela Melania Rea, la giovane 29 enne, madre di una bambina di 18 mesi, ritrovata morta il 20 aprile nel bosco di Ripe di Civitella, nel teramano. La giovane donna era scomparsa lo scorso 18 aprile, due giorni prima del ritrovamento del cadavere, mentre era in gita con il marito Savatore Parolisi, caporalmaggiore dell’Esercito Italiano, e con la figlioletta a Colle San Marco. Da quel momento di Melania non si saprà più nulla: verrà ritrovata morta, assassinata da diverse coltellate e con delle siringhe conficcate nel corpo. Ma chi ha ucciso Melania? Questa è la domanda più importante sulla quale si stanno soffermando gli inquirenti per arrivare alla verità.

Da subito si è pensato ad un delitto a sfondo passionale: son venute fuori testimonianze di presunte amanti di Parolisi, dunque si è indagato da subito nella vita Militare e nei rapporti che il marito di Melania aveva intrecciato sul luogo di lavoro. Ma oggi, a più di un mese dalla morte di Melania, la famiglia ancora non trova delle risposte. Però, una svolta c’è stata: i tabulati telefonici attesterebbero che il 18 Aprile i due non si trovavano a Colle San Marco, come ha sempre sostenuto il caporalmaggiore. I due sarebbero stati nel bosco di Ripe di Civitella, luogo in cui Melania fu ritrovata morta. Adesso a parlare è la criminologa Giorgia Quadri, vediamo insieme cosa ne pensa e dunque quali sono le ultime notizie sulla morte di Melania.Sul sito di gqitalia, vengono riportate le dichiarazioni della criminologa: “Il marito, è stato il marito. O comunque, lui è implicato, in questa vicenda. Sa. Sta coprendo qualcuno. Ha ispirato l’assassinio. In ogni caso: se fossi titolare di quell’inchiesta, torchierei il marito“. La dottoressa quadri ha poi enunciato 10 punti di forte sospetto nei confronti di Parolisi:

1. “Parolisi, dopo il ritrovamento della moglie, ha detto che in quel boschetto lui c’era andato proprio con lei, per consumare un rapporto sessuale, giorni prima della scomparsa della moglie. Il tutto lasciando la figlia, di 18 mesi, in auto. La cosa  appare anomala: la figlia da sola in macchina, la coincidenza del luogo. Soprattutto sembra una giustificazione preventiva – e non richiesta. Come a dire: Se trovate il mio dna, lì, non fate pensieri strani: c’ero andato con mia moglie, giorni fa, a fare sesso”.

2. “C’è un giallo sui vestiti dell’uomo. Alle 10:48 della mattina del 18 aprile, Melania e il marito si recano a fare la spesa, e vengono ripresi da telecamere a circuito chiuso. Lei ha una borsa bianca, lui una felpa. Quando però lui chiede aiuto, dopo la gita nel bosco e la scomparsa della moglie, indossa pantaloni corti e una t-shirt. Non solo: quando viene ritrovato il corpo della moglie, lei è vestita come nelle inquadrature delle telecamere – ma non ha la borsa bianca, grande, con sé. Che fine ha fatto la borsa? E soprattutto, possibile che in vista di una gita – in un giorno piovoso – lui avesse deciso di cambiarsi e scegliere una tenuta estiva, mentre lei no? E dove sono i capi che lui s’è tolto, e indossava nelle inquadrature delle telecamere?”

3. “Salvatore fornisce la sua verità a puntate. Ha confessato pochi giorni fa, ad esempio, che i rapporti tra lui e la moglie non erano sereni, anche a causa di alcune sue storie extraconiugali. Una, in particolare, con una sua recluta. Perché non dire tutto e subito? Perché attendere che siano le amiche di lei a raccontare di una storia che, come molte altre, non era perfetta? Sta coprendo qualcuno?”

4. “C’è poi il giallo del trolley. Una guardia carceraria, amica di Parolisi, ha detto di aver visto nella sua auto un trolley che apparteneva a Melania. Quella valigia è sparita. Dov’è finita? Perché Parolisi non ne ha mai parlato? Che cosa conteneva?”

5. “Quella del segno a forma di svastica sulla coscia, e della siringa e del laccio emostatico, sembra sempre più una messa in scena. Per attuarla, però, occorre una mente lucida. Allenata ad agire in condizioni molto tese. E quella di un istruttore militare è una forma mentis che coincide con questo profilo: non è da tutti sfregiare un cadavere solo per depistare le indagini”

6. “Le versioni sulla giornata della gita presentano parecchie stranezze.  Anzitutto, i testimoni non confermano che la donna che hanno visto era Melania, mentre sono sicuri della presenza di Parolisi – anche a causa del suo abbigliamento “fuori stagione”. Forse lei, in quel bosco, quel giorno non è mai stata. Perché, allora, la messa in scena?”

7. “Non solo. Parolisi dice che la donna gli aveva detto di voler andare in bagno. Prese la strada più lunga per farlo: e già questo è strano, visto che lei conosceva il posto. Ma soprattutto: il marito attende un’ora per cercare aiuto. E quando lo fa, già piange disperato. Perché? Sapeva già che cosa le era successo?

8. “Un testimone sostiene di aver visto una donna correre nel bosco, nel giorno del presunto omicidio. Chi era quella donna? E dove stava correndo?”

9. “Quel che è certo è che non si tratta di un omicidio a sfondo sessuale: non ci sono tracce di violenza. E’ morta dissanguata, non a causa della violenza delle coltellate. Questo potrebbe deporre a favore di una mano femminile. E se si trattasse di una delle reclute del Parolisi, che ora sta tentando di coprirla?”

10. “Certo, in questo caso lui non sarebbe l’autore materiale dell’omicidio. Ma questo non gli toglierebbe una parte di responsabilità. Già in altri casi è stato condannato “l’ispiratore” di un omicidio, anche se l’ispirazione è solo quella di un amato a cui l’amante dice di voler “far fuori, prima o poi”, il partner “ufficiale”. Che sia questa la chiave per il giallo di Melania Rea?”

Sm

2 responses to “Melania Rea ultime notizie: “è stato Parolisi” parola di criminologa

  1. L’opinione pubblica segue ormai questo caso come tanti altri recenti che sembrano scritti a puntate e sono poi dati in pasto in maniera avvincente come si trattasse di veri e propri racconti gialli…in più, ci è data la possibilità di esprimere un parere più o meno concorde sulla colpevolezza o meno dei sospettati e si chiama direttamente in causa il popolo, come spesso avveniva nell’antichità romana per decretare la morte di chi veniva sconfitto nell’arena, e ora nel presente,per avere una parte decisiva nella sentenza. Certamente il confronto riguarda epoche e circostanze completamente differenti, ma il rilievo che assume la gente comune è lo stesso, la piazza gremita dove ognuno è pronto a giudicare con un cenno il suo condannato o ad assolverlo con assoluta clemenza…mi scuso per la parentesi, ma così desideravo introdurre il mio piccolo intervento in risposta ai tanti commenti e a quello più autorevole della giornalista che mi ha colpito per la precisione e sintesi concisa dei punti cruciali che portano ad incriminare Parolisi, qualora egli sia direttamente la persona fisica che ha commesso il crimine o l’artefice stesso che ha inscenato ad arte il delitto o vi ha preso parte rilevante perchè si trovava insieme alla moglie quel giorno fatidico, nell’ora stessa della sua morte e perchè ci sono altri mille indizi che lo incastrano tranne l’arma del delitto. Non vorrei mai puntare il dito contro un uomo che mi ripugna per i suoi tradimenti, ma purtroppo anche questi risultano essere un movente attendibile e forse l’unico che ha scatenato la tragedia. Concludo dicendo che a volte misembra credibile nelle interviste e sinceramente addolorato, ma pur sempre colpevole…

  2. Ogni vicenda che seguiamo al telegiornale, in tv, ci riguarda direttamente, perchè è reale, perchè appartiene al senso morale che ognuno possiede all’interno della propria comunità e che porta ad esternare le nostre emozioni su ciò che maggiormente ci sconvolge, soprattutto se ne sono vittime donne e bambini, giovani e coloro che rimangono ai margini della società…Io voglio esprimermi a favore dei più indifesi e di chi ha perso la vita in un breve attimo come Sara, Yara, Melania,Chiara Poggi, e tante altre donne vittime dei loro crudeli carnefici; a favore di chi è caduto ingenuamente nella rete tessuta da torbide menti, come spesso accade ai bambini, di chi scompare improvvisamente nel nulla e non se ne ha più traccia…e, infine, mi auguro che la maggior parte di questi e altri orrendi delitti porti con sè la risoluzione del caso, porti con sè i nomi degli assassini senza sconti di pena perchè il pentimento, se esiste, ne fa parte e questa deve essere vissuta interamente, nonostante la buona condotta, per estirpare interamente la colpa.

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