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Don Seppia, Alfano parla di festini a luci rosse in seminario

Più si va avanti nelle indagini sulla vicenda che vede coinvolo Don Riccardo Seppia e più emergono dei particolari che aprono un mondo fatto di festini in seminario e prostituzione minorile. Soldi dati ai minorenni che chiedevano l’elemosina in cambio di sesso, droga data a dei ragazzini che ricambiavano offrendo il loro corpo. Scene di […]

Più si va avanti nelle indagini sulla vicenda che vede coinvolo Don Riccardo Seppia e più emergono dei particolari che aprono un mondo fatto di festini in seminario e prostituzione minorile. Soldi dati ai minorenni che chiedevano l’elemosina in cambio di sesso, droga data a dei ragazzini che ricambiavano offrendo il loro corpo. Scene di sadismo, sesso malato e perversioni: tutto questo sta venendo fuori dalle testimonianze di chi è stato protagonista in prima persona di tutto questo. Stiamo parlando dell’ex seminarista  Emanuele Alfano che davanti ai giudici sta dando tutte le risposte sul caso. Racconta tutto quello che lui e Don Seppia hanno fatto, di come trovavano i ragazzini, di come fosse facile approfittarsi di bambini che in cambio  di soldi avrebbero fatto qualsiasi cosa. E poi fa un passo indietro, ritorna al tempo del seminario e inizia a raccontare altre storie che potrebbero lasciare a bocca aperta. Ci sarebbero stati dei festini a luci rosse e moltro altro, queste sarebbero comunque sue testimonianze. Ma quello che succedeva prima non è di interesse a fini dell’indagine, questo è quello che dicono gli inquirenti.

Torniamo quindi al rapporto che c’era tra Don Riccardio Seppia e il suo amico ex seminarista.  E torniamo a parlare di come si scambiassero tra di loro i ragazzini dopo essersi impossessati dei loro corpi. Delle preversioni venute fuori: facevano sesso anche a tre, la droga non mancava mai in questi incontri. Dalla testimonianza di Alfano emerge un particolare davvero inquietante: “Ho avvicinato un ragazzo di quattordici anni che chiedeva l’elemosina sul sagrato della chiesa, non quella del Santo Spirito, quella sulla piazza maggiore. L’ho convinto a venire con me e l’ho portato in un appartamento”.

Nel frattempo cambia il capo di accusa per Don Riccardo Seppia: si tratta di induzione alla prostituzione minorile, si alleggerisce  poi l’accusa di violenza sessuale; diventa infatti tentata violenza. Il chierichetto che ha testimoniato ha cambiato la versione dei fatti: “Mi ha afferrato alle spalle e si è strofinato contro di me,  ma non mi ha baciato perché io mi sono scostato”. Di conseguenza sarebbe solo un tentativo di violenza. C’è da dire però che anche altri stanno iniziando a parlare e che si cercherebbe una denunica fatta dai genitori di un bambino nel lontano 1994.

 

 

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