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Sarah Scazzi ultime notizie: Michele Misseri pensa al suicidio

Michele Misseri, il contadino di Avetrana tristemente noto per la sua confessione riguardo l’omicidio della nipotina quindicenne, Sarah Scazzi, è ancora in carcere ma non come tutti gli altri detenuti: lui è un sorvegliato speciale. Infatti, oltre al regime carcerario isolato dal resto dei detenuti, Michele Misseri è sorvegliato 24 ore su 24 da alcune […]

Michele Misseri, il contadino di Avetrana tristemente noto per la sua confessione riguardo l’omicidio della nipotina quindicenne, Sarah Scazzi, è ancora in carcere ma non come tutti gli altri detenuti: lui è un sorvegliato speciale. Infatti, oltre al regime carcerario isolato dal resto dei detenuti, Michele Misseri è sorvegliato 24 ore su 24 da alcune guardie, che devono tenerlo sott’occhio perchè è considerato un soggetto ad elevato rischio di atti inconsulti. Dunque Michele Misseri potrebbe suicidarsi da un momento all’altro, per questo motivo niente televisione per le guardie che devono tenterlo sotto osservazione, perchè potrebbero distrarsi.

Gli agenti penitenziari devono guardarlo a vista, notte e giorno, 7 giorni su 7. La notizia del divieto di apparecchi televisivi nella guardiola è arrivata da pochi giorni, ed il divieto è limitato alla sezione dedicata a Michele Misseri. Dunque per otto ore di turno, la guardia deve osservare attentamente Michele Misseri, senza distrarsi nemmeno per un attimo.

Nel caso di Sarah Scazzi, nel frattempo, proseguono le indagini.La verità su quel tremendo 26 Agosto che ha portato via per sempre Sarah potrebbe arrivare dai telefonini e dunque dallo studio delle celle e delle radiofrequenze dei telefoni. A farlo sapere sono i carabinieri del Ros di Lecce. L’esito delle ricerche condotte da questi ultimi, avrebbe stabilito con una buona approssimazione che alle 14,28 – ovvero l’ora in cui dal telefonino di Sarah partì lo squillo diretto alla cugina -il cellulare di Sarah si trovava in una zona «compatibile» con l’abitazione dei Misseri, ad Avetrana, in Via Grazia Deledda. Questo esito confermerebbe l’ipotesi dell’accusa: ovvero che fu la stessa Sabrina a fare lo squillo sul suo telefono utilizzando il cellulare della cugina, già morta in garage.

Sm

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