Napoli, Gianni Lettieri: proseguono le minacce e la paura
Continuano le minacce al candidato sindaco Pdl, Gianni Lettieri. Non più tardi di ieri, si parlava della sua tentata aggressione avvenuta per mano di un gruppo di ragazzi che hanno cercato invano di colpirlo. Il candidato sindaco,però, rifugiatosi nella basilica di San Lorenzo è riuscito a mettersi in salvo per tempo. Oggi l’ennesimo attacco e […]
Continuano le minacce al candidato sindaco Pdl, Gianni Lettieri. Non più tardi di ieri, si parlava della sua tentata aggressione avvenuta per mano di un gruppo di ragazzi che hanno cercato invano di colpirlo. Il candidato sindaco,però, rifugiatosi nella basilica di San Lorenzo è riuscito a mettersi in salvo per tempo. Oggi l’ennesimo attacco e questa volta molto più significativo del primo. A pochi passi dal comitato elettorale di Lettieri, in piazza Bovio, è scoppiata una bomba carta. Per fortuna lo scoppio ha causato solo molto spavento ma non non c’è stato nessun ferito. A renderlo noto in una dichiarazione del Tgcom, è Mimmo Vitullo, candidato al Consiglio comunale del Pdl.
Vitullo in quel momento si trovava presso il suo comitato elettorale distante solo pochi metri da quello di Lettieri. Dopo la vicenda dell’aggressione è stato reso necessario l’intervento della Digos la quale prontamente ha già individuato quindici persone implicate nella vicenda e che con tutta probabilità erano a conoscenza anche dell’attentato con la bomba carta. La Digos, inoltre, si è avvalsa di foto e video delle telecamere di sorveglianza che ieri erano sul posto dove Lettieri teneva il suo comizio e, grazie alle stesse si è potuto giungere alla conclusione che sono circa venti le persone indagate e implicate in entrambi gli eventi lesivi. Immediata la risposta di Lettieri circa i due attentati. Il politico ha risposto con estrema decisione e fermezza sostenendo che non solo è da condannare la violenza rivolta nei suoi confronti ma è altresì condannabile qualsiasi forma di violenza posta in essere per i più svariati motivi. Ha anche aggiunto che in fin dei conti occorre fare un lungo lavoro per cercare di arginare il più possibile il fenomeno di ragazzi che vengono fomentati e incitati a commettere crimini.
Giselda Cianciola