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Insulti su facebook, si picchiano nella vita reale

Un ragazzino è stato aggredito da alcuni suoi coetanei dopo alcuni insulti scambiati sul social network più popolare in Italia, Facebook. E’ successo a Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze. I ragazzi coinvolti nella vicenda sono tutti minorenni. Pare che uno di loro, quello che è stato aggredito dai tre, avesse insultato, tramite Facebook i […]

Un ragazzino è stato aggredito da alcuni suoi coetanei dopo alcuni insulti scambiati sul social network più popolare in Italia, Facebook. E’ successo a Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze. I ragazzi coinvolti nella vicenda sono tutti minorenni. Pare che uno di loro, quello che è stato aggredito dai tre, avesse insultato, tramite Facebook i suoi coetanei e non solo, anche i loro rispettivi genitori. Ecco allora che dal mondo virtuale si è passati alla vita reale. I tre ragazzini offesi hanno deciso di vendicarsi, ma non scrivendo sulla bacheca: hanno preferito malmenarlo, per assicurarsi di fargli male davvero.

I quattro ragazzi coinvolti nella storia, si conoscevano molto bene, ed erano anche stati compagni di scuola. Erano tutti e quattro amici su Facebook – “amici” si fa per dire, è solo il modo in cui si permette ad un altro utente di interagire con se stessi, accettando o richiedendo la sua amicizia appunto – e quindi le offese e gli insulti erano li, davanti agli occhi di tutti: uno scriveva sulla bacheca degli altri, e viceversa.

Dunque i tre ragazzi stufi degli insulti hanno pensato bene di trasformare tutto nella realtà: hanno intercettato il ragazzino che si trovava in giro, a Sesto Fiorentino, in compagnia di un’amica e lo hanno aggredito, malmenandolo con calci e pugni.

I tre aggressori poi sono stati fermati dai Carabinieri della compagnia di Sesto Fiorentino e della compagnia di Signa e denunciati a piede libero per lesioni personali in concorso.

Il ragazzino aggredito invece ha riportato un trauma cranico non commotivo e varie contusioni.

Sm

Sono scattate le indagini che grazie alle testimonianze raccolte hanno portato alla denuncia dei tre minorenni.

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