Milano: il killer-presentatore confessa omicidio
Ci sarebbero motivi economici alla base di un omicidio avvenuto a Milano. Alessandro Cozzi, ex presentatore, psicologo e impegnato nella formazione professionale, avrebbe ucciso a coltellate il suo socio in affari Ettore Vitiello dopo una lite trasformatasi in tragedia. Cozzi e Vitiello avevano fondato una società con dei fondi regionali per dedicarsi alla formazione, […]
Ci sarebbero motivi economici alla base di un omicidio avvenuto a Milano. Alessandro Cozzi, ex presentatore, psicologo e impegnato nella formazione professionale, avrebbe ucciso a coltellate il suo socio in affari Ettore Vitiello dopo una lite trasformatasi in tragedia. Cozzi e Vitiello avevano fondato una società con dei fondi regionali per dedicarsi alla formazione, ma l’omicida non era riuscito a saldare il debito di circa settantamila euro. Deciso comunque a pagarlo, ha raggiunto Vitiello nel suo ufficio, mercoledì sera, per chiedere una dilazione, posto che la somma era ingente e il presentatore- killer non poteva in alcun modo estinguere il debito in una unica soluzione. Cozzi, quindi raggiunge la sua vittima in ufficio e cerca di convincerla a dilazionare il debito ma, Vitiello si rifiuta categoricamente e ne nasce una lite.
A questo punto, l’ex presentatore si altera a tal punto da impugnare un coltello da cucina e colpire a morte e ripetutamente Vitiello al torace, al collo, alle braccia e alla schiena. Dopo il delitto d’impeto, Cozzi si allontana dall’ufficio del suo socio e tenta di far sparire le prove, gettando i vestiti insaguinati nel fiume Lambro, ma non si accorge che durante la colluttazione lui stesso si ferisce. Questo è quanto sostengono gli inquirenti che dopo solo ventiquattro ore dall’omicidio riescono a individuare il colpevole in Cozzi e lo arrestano conducendolo a San Vittore. Interrogato, l’assassino, riferisce di essere andato dal Vitiello solo per chiedere la dilazione del debito ma al rifiuto della vittima si sarebbe scatenata la lite durante la quale sarebbe stato Vitiello stesso a prendere per primo in mano un coltello e minacciare il carnefice. Quindi Cozzi ha confessato di aver impugnato a sua volta l’arma per legittima difesa. In queste ore è in corso l’autopsia sul cadavere, ma c’è di più: secondo le fonti del Tgcom, Vitiello non sarebbe stata l’unica vittima di Cozzi. Infatti il killer dovrà ora rispondere dell’omicidio di un altro suo socio in affari, Alfredo Cappelletti, anche lui ucciso a coltellate. Nell’omicidio, avvenuto nel ’98, in un primo momento Cozzi era fra i sospettati ma le sua accuse caddero e il caso fu chiuso. Ora gli inquirenti stanno cercando di capire se effettivamente sia coinvolto anche in questo assassinio, posto che il movente è sempre lo stesso: una situazione debitoria.
Giselda Cianciola
si il caso capelletti alfredo va riaperto; risentite la vedova e i figli …. non era suicidio…
questa è gente che lucra con i fondi regionali : e pensare che sono tutti case e chiesa!! occhio alle coperture e che la procura di milano indaghi SERIAMENTE e senza influenze politiche……… ripensare a chi era presdiente del tribunale negli anni del primo omicidio ad esempio!
Giustizia per Alfredo Capelletti e la sua famgilia!!
Paghi tutto il colpevole che per oltre dieci anni è passato accanto ai luoghi del delitto con indifferenza: sono questi i nostri psicologi ed educatori ?????? VERGOGNA !!
VOGLIO GIUDIZIA E VERITA PER ALFREDO E LA SUA FAMIGLIA! RIAPRITE IL CASO!
COZZI SEI UNA MERDA E PENSARE CHE LEGGI IN CHIESA.
DOVRESTI VERGOGNARTI . HAI UCCISO 2 PERSONE, SPERIAMO CHE TI FACCIANO MARCIRE IN GALERA. MI DISPIACE SOLO X TUA MOGLIE E TUO FIGLIO CHE NON HANNO COLPA.
All’epoca dell’omicidio Cappelletti, il Presidente del Tribunale era legato a filo doppio con l’Opus Dei, di cui Cozzi – senza mistero – ha sempre fatto parte…
ho avuto cozzi come insegnante quando faceva il prof di italiano al liceo dell’opus dei di milano (faes), e devo dire che sinceramente mi ha segnato in negativo, al tempo ero un minorenne facilmente influenzabile e il cozzi , perennemente pieno di ira profonda nel suo animo iracondo e violento, era un maestro che insegnava alla classe ad essere un unico corpo fascista corporativo e intollerante con punizioni fisiche per chi ossava cantare fuori dal coro. Non credo sia un bene per dei ragazzini ingenui venir cresciuti da un personaggio siffatto, che non pigliava a sberle i suoi salunni solo per paura di perdere il posto, altrimenti ci avrebbe presi tutti a calci sulle gengive da tanto che era il tormento interiore che lo divorava. Penso che in cella ci restera’ alla fine pochi anni e ne uscira’ anche piu pericoloso di prima, per cui fate attenzione e a statene alla larga perche a gravitare nel suo mondo si rischia solo di pigliarsi una coltellata nel buio. Un personaggio cosi’che fa l’educatore, il mediatore familiare quando in realta’ e’ lui che ha bisogno di cure psicologiche serie, ecco un mondo tutto al rovescio. Un personaggio che al di la’ della facciata di persona posata e riflessiva e’ in realta’ un personaggio medievaleggiante, che starebbe meglio nel film “il nome della rosa” piuttosto che nella metropoli moderna. la sua mole fisica unita ad una eccessiva impulsivita’ ne fa un pericolo pubblico in cella trovera’ pane per i suoi denti, tra picchiatori e criminali e gente fuori di testa al pari di. Il messaggio esistenziale vero e proprio che il cozzi porta con se’ non e’ cio’ che andava cianciando nei suoi seminari familiari, ma piu’ semplicemente il seguente:”SE SBAGLI TI MERITI SOLO TANTE MA TANTE MAZZATE”. questo e’ un messaggio anticristiano per eccellenza, un messaggio che a tanti fascistoidi intolleranti seduce molto.
sono stato anche io allievo del Cozzi al liceo Argonne.
Persona violenta e iraconda, provava un evidente piacere nel terrorizzare gli studenti con comportamenti al limite della violenza fisica (a volte anche oltre), approfittando del ruolo e della notevole stazza fisica. Soggetto pericoloso per la comunità.