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Ospedale di Pavia, bimbo di sette anni muore: aperta inchiesta

Avrebbe dovuto compiere sette anni è invece è morto il bambino che, portato all’ospedale San Matteo di Pavia per una gastroenterite, è stato dimesso con una semplice diagnosi di influenza e rimandato a casa con i suoi genitori. La Procura ha subito aperto una inchiesta per accertare cosa sia effettivamente accaduto quel giorno e per comprendere […]

Avrebbe dovuto compiere sette anni è invece è morto il bambino che, portato all’ospedale San Matteo di Pavia per una gastroenterite, è stato dimesso con una semplice diagnosi di influenza e rimandato a casa con i suoi genitori. La Procura ha subito aperto una inchiesta per accertare cosa sia effettivamente accaduto quel giorno e per comprendere a pieno la reale patologia che ha colpito il bambino, talmente grave da farlo morire. Ad ucciderlo è stato un arresto cardiaco e a nulla sono serviti i soccorsi dell’ambulanza che è arrivata sotto casa della famiglia a notte fonda.

 Erano giorni che il povero piccolo lamentava febbre e dissenteria, nonostante il mercoledì scorso la febbre fosse sparita, continuava ad avere gravi disturbi gastrointestinali tanto che la mamma, Tatiana Mereghetti insieme al padre, avevano deciso di portalo al pronto soccorso intorno alle 23:30 circa. Giunto in ospedale, il bambino è stato visitato dal medico di guardia senza però fare i necessari controlli di routine. Nessun prelievo, nessuna analisi approfondita solo una diagnosi di influenza con ripercussioni al livello gastrointestinale da curare con una idratazione costante oltre che con i medicinali idonei.

Tornato a casa, però, il bambino per tutta la notte ha continuato a stare male fino a quando i genitori, non si sono accorti che stava diventando cianotico. Prontamente hanno richiamato il pronto soccorso ma nel frattempo era già caduto in arresto cardiaco e non è stato più possibile, a quel punto, per i medici dell’ambulanza, rianimarlo.

 Il primario del reparto pediatrico, Mauro Stronati, corre in difesa del medico che ha visitato la vittima, rimarcando la grande professionalità del dottore che ha visitato il bambino e sostenendo che lo stesso non mostrava gravi sintomi tanto da rendersi necessario un ricovero con accertamenti. Le indagini sono in corso ma nessuno oramai può restituire a questa famiglia il loro piccolo angelo.

Giselda Cianciola

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