150 anni Unità d’Italia: Casapound inonda di volantini la penisola
Questa mattina le piazze di molte città italiane sono state inondate di volantini per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Artefice dell’iniziativa è stata l’associazione Casapound Italia, spesso rimbalzata alla cronaca per iniziative irriverenti e fuori dagli schemi come quella messa in atto, appunto, questa mattina. In numerose città italiane, militanti di Casapound Italia hanno […]
Questa mattina le piazze di molte città italiane sono state inondate di volantini per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Artefice dell’iniziativa è stata l’associazione Casapound Italia, spesso rimbalzata alla cronaca per iniziative irriverenti e fuori dagli schemi come quella messa in atto, appunto, questa mattina. In numerose città italiane, militanti di Casapound Italia hanno lanciato da torri, tetti di palazzi e terrazzi, migliaia di volantini verdi bianchi e rossi caduti come una pioggia per le strade.
L’iniziativa molto forte ha inteso celebrare in modo diverso rispetto a quello ufficiale i 150 anni dell’unità d’Italia. Su ogni volantino era presente semplicemente la scritta W L’ITALIA sul fronte, mentre sul retro si poteva leggere quella che è l’idea di CasaPound su cosa significhi (o cosa dovrebbe significare) essere italiani, al di la dei tanti luoghi comuni che riguardano il nostro paese.
Ecco il testo del volantino che questa mattina è stato lanciato in molte piazze italiane:
“Tu non sei una barzelletta, una ricetta, un monumento. Tu non sei ‘l’arte di arrangiarsi’ e il ‘chi te lo fa fare’. Tu non sei una pizza o una gondola, come ti vorrebbero all’estero. Tu non sei le divisioni artificiose, i particolarismi, i menefreghismi. Tu non sei la tua mafia, la tua burocrazia, il tuo Vaticano. Tu non sei vile, inutile e corrotto come il tuo Parlamento. Tu non sei ruffiano, parolaio e banale come la tua tv. Tu non sei rapace e banditesco come le tue banche. Tu non sei narciso e vuoto come la tua classe intellettuale. Tu non sei arrendevole, pauroso, sottomesso come ti vorrebbero. Tu sei italiano. E hai una rivoluzione da fare”.
E.L.