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Stalking, donna vittima di due molestatori

Può un comportamento disturbato essere trasmesso per osmosi ad un altro individuo? A quanto parte la risposta è affermativa e lo conferma la storia di una signora di origini toscane ma residente a Roma. La donna è stata perseguitata per ben otto anni da due stalkers. Le modalità di molestie tipiche della personalità disturbata, si […]

Può un comportamento disturbato essere trasmesso per osmosi ad un altro individuo? A quanto parte la risposta è affermativa e lo conferma la storia di una signora di origini toscane ma residente a Roma. La donna è stata perseguitata per ben otto anni da due stalkers. Le modalità di molestie tipiche della personalità disturbata, si sono esternate attraverso telefonate e lettere minatorie rivolte non solo all’interessata ma anche ai suoi familiari.

 Tutto ha inizio quando la vittima conosce per motivi di lavoro il primo molestatore e da allora per quest’ultimo la donna diviene una vera e propria ossessione. Vuole a tutti i costi un contatto iniziando a scrivere delle lettere che secondo alcune fonti avrebbero raggiunto il numero massimo di circa 300. In un primo momento, però, non viene individuato dalla polizia anche se su di lui già nel 2003 pende la prima denuncia fatta dalla signora contro ignoti. Solo nel 2005 l’uomo viene scoperto e arrestato anche se continuerà con il suo comportamento assillante ad importunare la signora.

Nel 2010 il molestatore muore e la donna, finalmente può tirare un sospiro di sollievo o almeno è quello che sicuramente avrà pensato prima di cadere nel più totale sconforto quando di fronte a lei si ripresenta la stessa situazione ma con l’aggravante che questa volta a rivolgerle attenzioni indesiderate è un ex compagno al quale lei, nel corso della relazione, aveva confidato tutta la vicenda che le era capitata, nei minimi particolari. Una volta scattata la denuncia anche nei confronti del secondo uomo, è stato facile per le forze dell’ordine effettuare una attenta ricerca e scoprire lo stalker, tant’è che lo stesso è stato scoperto in flagranza di reato mentre effettuava l’ennesima telefonata minatoria. Scoperto, ha confessato di aver scelto la strada della emulazione dopo essere stato lasciato dalla signora che aveva deciso unilateralmente di troncare la relazione.

Dal 2009, in seguito a diversi episodi che sono sfociati anche in atti estremi come l’omicidio della vittima, la stessa può difendersi grazie alla nuova legge che configura il reato di stalking con l’art. 612-bis c.p. introdotto con il D.L. 23 febbraio 2009. La vittima di stalking può trovare non solo un sostegno di tipo giuridico ma anche morale grazie alle numerose associazioni, sorte in tutta Italia, che forniscono un supporto psicologico e a volte anche medico a chi, purtroppo ha vissuto il dramma della persecuzione.

Giselda Cianciola

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