Gemelle scomparse, ritrovata la memoria del navigatore
Svolta nel caso delle gemelline scomparse, ritrovato il microchip del navigatore Finalmente una svolta nel caso delle gemelline scomparse, Alessia e Livia, figlie di Matthias Schepp, morto suicida lo scorso 3 febbraio sotto i binari della stazione di Cerignola. È stato ritrovato proprio lì vicino il microchip del navigatore satellitare di Schepp, poco distante dal […]
Svolta nel caso delle gemelline scomparse, ritrovato il microchip del navigatore
Finalmente una svolta nel caso delle gemelline scomparse, Alessia e Livia, figlie di Matthias Schepp, morto suicida lo scorso 3 febbraio sotto i binari della stazione di Cerignola. È stato ritrovato proprio lì vicino il microchip del navigatore satellitare di Schepp, poco distante dal punto in cui pose fine alla sua vita. Adesso il microchip sarà analizzato per capire qual è il percorso che Schepp ha fatto prima di arrivare a Cerignola e dove potrebbero trovarsi le sue figlie. Ricordiamo che il padre e le gemelline erano di ritorno dopo un lungo viaggio in Svizzera.
La speranza degli investigatori è che la memoria del microchip sia rimasta intatta, sebbene giaceva sotto un cumulo di pietre alto circa 30 centimetri. Se così fosse, sarebbe possibile ritracciare tutto il percorso del padre delle bambine, fino all’arrivo a Cerignola, luogo in cui ha deciso di farla finita.
Nel frattempo la madre delle due gemelline non perde la speranza: “Ringrazio le polizie che si stanno occupando del nostro caso e i giornalisti che ci stanno aiutando a cercare Alessia e Livia. Vorrei rinnovare l’appello a chiunque potesse aver visto le bambine, di sei anni, tutte e due bionde, oppure la macchina di Matthias, un’Audi A6 di colore nero, oppure Matthias stesso, a farsi avanti e dirlo alla polizia”.
Ricordiamo che i due genitori erano separati, separazione che Matthias non ha mai accettato e forse sarebbe proprio per fare un dispetto alla moglie che ha compiuto il terribile gesto suicida e che ha fatto sparire le bambine. “Riposano in pace in un luogo sicuro” aveva scritto Schepp in una lettera recapitata all’ex moglie nei giorni successivi al suicidio.
Sara Moretti