Facebook, ragazzo ferito per gelosia
Facebook colpisce ancora. Questa volta, però, nulla di grave solo un ferito per motivi di gelosia. Il fatto è accaduto a Catania, protagonisti sono un ragazzo dominicano e il fidanzato della ragazza alla quale l’ignaro iscritto al noto network, aveva chiesto l’amicizia. Simone Giorgio Consoli, 21 anni, accecato dalla gelosia decide di impugnare un coltello […]
Facebook colpisce ancora. Questa volta, però, nulla di grave solo un ferito per motivi di gelosia. Il fatto è accaduto a Catania, protagonisti sono un ragazzo dominicano e il fidanzato della ragazza alla quale l’ignaro iscritto al noto network, aveva chiesto l’amicizia. Simone Giorgio Consoli, 21 anni, accecato dalla gelosia decide di impugnare un coltello e ferire al braccio il dominicano di 26 anni; quest’ultimo si rivolge al pronto soccorso e scatta quindi l’arresto per Consoli con l’accusa di lesioni aggravate, minacce e porto abusivo di coltello.
Non è la prima volta che Facebook miete vittime, è ancora fresco il ricordo dell’omicidio della ragazza pugliese, massacrata da un uomo con il quale intratteneva rapporti di amicizia e che ha compiuto il folle gesto dopo essersi visto rifiutato un incontro dal vivo. Facebook, come tutti notoriamente sanno, nasce da una idea di Mark Zuckerberg il cui scopo era quello di mettere in contatto tutti gli appartenenti ai college e campus statunitensi al fine di mantenere una relazione a studi ultimati o semplicemente per scopi conoscitivi fra gli studenti universitari. Sebbene sia il sito internet più cliccato al mondo al pari di Google, ben presto, almeno in Italia, sono arrivati i primi problemi non solo di ordine sociologico ma anche giuridico per questioni legate alla privacy. È uno strumento, questo, che può mettere in contatto persone di ogni genere e strato sociale ma anche individui con seri disturbi di natura psicopatologica che facilmente possono nascondere la loro identità fingendo di essere qualcuno per carpire la fiducia di ignari utenti quasi sempre di sesso femminile.
Giselda Cianciola
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