Napoli: trovato cadavere al porto, è l’uomo scomparso da Foggia
È stato trovato ieri un cadavere a Napoli, al Molo San Vincenzo, dai sub della Guardia di finanza. Il corpo senza vita è di Matteo Bersichella, 46 anni, di Cerignola (Foggia). L’uomo era scomparso, con la sua automobile, lo scorso 23 febbraio: alle 8 di mattina aveva accompagnato il figlio a scuola, ed è stato […]
È stato trovato ieri un cadavere a Napoli, al Molo San Vincenzo, dai sub della Guardia di finanza. Il corpo senza vita è di Matteo Bersichella, 46 anni, di Cerignola (Foggia).
L’uomo era scomparso, con la sua automobile, lo scorso 23 febbraio: alle 8 di mattina aveva accompagnato il figlio a scuola, ed è stato visto poco dopo in una tabaccheria. Poi di lui più nulla. Nessuno ha provato a contattarlo telefonicamente in quanto pochi giorni prima aveva detto alla famiglia di aver perso il cellulare. Ma dai tabulati risultano due chiamate effettuate dal quarantaseienne lunedì scorso, a dimostrazione che il telefonino era ancora in suo possesso.
Bersichella aveva lasciato un biglietto vicino al registratore di cassa della sua pizzeria con scritto: “Vado via perché mi vogliono ammazzare”. Si pensa quindi al suicidio. Pare che il quarantaseienne avesse problemi finanziari, e per questo aveva contratto dei debiti. Cosa insopportabile per lui, attento nei pagamenti a fornitori e dipendenti. Ma purtroppo la sua attività aveva dei problemi, portandolo a ricorrere a prestiti e a scommesse online. La famiglia era all’oscuro di tutto.
Tre giorni dopo la sua scomparsa Bersichella era ancora vivo. Chiese infatti un carro attrezzi nei pressi di Avellino, simulando probabilmente un guasto all’auto che lasciò nel deposito, pagando regolarmente.
Ad avvalorare l’ipotesi del suicidio sono il ticket dell’autobus e i biglietti di scuse ritrovati nelle sue tasche. Uno di essi è indirizzato alla moglie, alla quale aveva scritto anche “ti amo ancora”; altri sono invece indirizzati ai figli e ad un fornitore con il quale era in debito.
Difficile è capire perché l’uomo abbia scelto proprio Napoli per terminare la sua vita, città con la quale non aveva alcun legame.
È inoltre ancora poco chiaro il luogo esatto della sua morte. Improbabile è infatti che abbia compiuto il folle gesto al Molo San Vincenzo, essendo l’area accessibile solo ai militari. Potrebbe perciò essere stato trasportato lì dalla corrente.
Sarà l’autopsia ad avvalorare o meno l’ipotesi del suicidio.
Assunta De Rosa