Veronica Lario in tv dopo 15 anni, si racconta con tutti i passi indietro che ha imparato a fare
Veronica Lario in tv dopo 15 anni si racconta e parla dei tanti passi indietro che ha imparato a fare
“Velina ingrata” c’è stata anche questa tra le definizioni che Veronica Lario ha dovuto leggere sul suo conto. Poi la sentenza che le ha negato i suoi diritti e oggi per la prima volta l’ex moglie di Silvio Berlusconi risponde alle domande, si racconta. “Oggi sono una persona normale, una imprenditrice” ha dichiarato ospite di “A cena da Maria Latella” su Sky Tg 24 che vedremo in onda domani sera alle 21. Le era stato negato tutto, Veronica Lario pensava che per lei non ci fosse più nulla, ha pensato “forse ha vinto il potere” ma poi ci ha provato. Veronica Lario si racconta dopo 15 anni dal divorzio dal cavaliere, era il 2009.
Veronica Lario in tv dopo 15 anni dal divorzio da Berlusconi
Tra passato e presente l’ex moglie di Berlusconi ha spiegato i passi indietro che ha imparato a fare.
È difficile combattere contro il potere e la stampa, soprattutto quando sono legate. Ho imparato fin dall’inizio a fare un passo indietro. Sono passata dall’essere definita “velina ingrata” alla sentenza di Milano che ha negato i miei diritti. È stato un salto lungo dieci anni, in cui mi sono sentita un po’ vessata. Quando leggevo cattiverie su di me subivo…. Non penso di essere ricattabile, non ho nessun segreto sulla vita di Berlusconi. Posso dire quello che penso indipendentemente dal mio passato
Non sono stati anni semplici per lei, nemmeno nel ruolo che avrebbe sempre voluto avere, sempre accanto ai suoi figli.
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“Questi anni sono stati un’altalena di momenti in cui c’era modo di ricongiungermi con la mia famiglia, ed altri momenti in cui queste speranze le perdevo… Sono stata molto vicina ai miei figli, è stato tutto un susseguirsi di vicende familiari – la Lario ha aggiunto – i momenti sono stati tutti belli perché la mia famiglia e i miei figli sono stati molto vicini. La parte peggiore è stato non poter partecipare alle loro lauree perché in due eravamo troppi”. Quindi, non è stato sempre così semplice e naturale e se oggi pensa alle preoccupazioni per il futuro dei suoi nipoti ammette che la spaventano le guerre perché lei è nata dieci anni dopo la fine della seconda guerra mondiale e di racconti della sua famiglia ne conosce tanti, li ha sempre ascoltati e vissuti in modo drammatico. Pensa però positivo, pensa che i giovani abbiano futuro in questo futuro e i suoi discorsi e interessi sorprendono anche i suoi figli.