Emma Marrone ricorda le urla la notte che è morto il padre, quell’ultima telefonata
L'ultima telefonata con il padre e poi quella notte le urla che Emma Marrone non dimenticherà mai
Per Emma Marrone la morte del padre è un dolore che non andrà mai via. Passa il tempo ma non dimentica nulla, ricorda le urla della madre quella notte, quella in cui lei non era a casa con papà Rosario. Non si aspettava andasse via, stava male ma Emma Marrone non pensava che non l’avrebbe più visto.
Il papà di Emma Marrone è scomparso per una leucemia, l’aveva sentito la sera prima, era con lui a ad Aradeo in quel periodo ma proprio in quei giorni si era allontanata per lavoro, stava per tornare da lui ma non ha fatto in tempo. Emma confida tutto nella sua intervista a Vanity Fair.
E’ stato un suo regalo per me
Adesso ne è sicura, pensa che suo padre sia morto quando lei non c’era per lasciarle il ricordo di lui vivo, sereno.
Quando è morto io ero via un paio di giorni, l’avevo sentito la sera prima, ‘prendo un volo domattina e alle 13 sono già con le gambe sotto al tavolo’. Ti aspetto, mi ha risposto. Invece al mattino era morto
Nessun senso di colpa, non ha rimpianti, pensa che lui sia andato via proprio perché Emma non c’era. Ma quando quella notte ha visto sul cellulare il numero di suo fratello ha capito subito, poi ha sentito le urla, di sua madre. “E’ stato terribile”.
Credo che sia un suo regalo. Sentiva che sarebbe morto e sono convinta che mi abbia voluto risparmiare dalla sua morte, in modo che lo ricordassi vivo e felice nella chiamata della sera prima.
Il rapporto speciale con suo padre
Spesso le figlie hanno un rapporto difficile con il padre ma per Emma Marrone non era così e lo racconta tutto quel loro rapporto così speciale. Ad unirli non c’era solo la musica, anche se deve tutto a papà Rosario, tutto il suo mondo sui palchi.
Non era solo padre per me, ma anche figlio, amico, compagno di avventure. Certe sere uscivamo e tornavamo brilli e mia madre che ci aspettava sulla porta. Quando i miei amici venivano a cena e a fine serata sgattaiolavano fuori per fumare, mio padre li guardava e diceva ‘la canna ve la potete fare anche qui’. Mamma dice che io sono quella che gli somiglia di più
Era infermiere e musicista ed Emma aveva solo nove anni quando lui ha capito che aveva talento e le ha regalato un sogno.