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A Sanremo 2023 mancano ritmo e pepe: per fortuna ci sono gli “highlander”

Una seconda serata sottotono a Sanremo 2023: Morandi, Ranieri e Al Bano salvano lo spettacolo

sanremo 2023

E meno male che la quota over di Sanremo 2023 era stata giudicata in malo modo dai soliti cattivoni che avevano parlato di RSA e via dicendo. Ma per fortuna che su quel palco ci sono gli 80enni o chi ha qualche annetto in meno. La seconda serata di Sanremo 2023 è stata parecchio complicata da seguire: la noia ha preso il sopravvento, lo stesso Fiorello del resto, ha confessato di essersi addormentato durante l’esibizione di Black Eyed Peas, il che è tutto dire. Come dargli torto. Il momento dedicato alla band è stato surreale: poco spazio per muoversi, nessun coinvolgimento da parte del pubblico in sala. Sembrava di essere alle prove, con dei BIB appena scesi dall’aereo e stanchi per il jet lag. Per fortuna in quel caso, ci ha pensato il mitico Bruno ( che peccato non avere una co-conduttrice capace di interagire con ospiti in inglese, se ci fosse stata Chiara Ferragni su quel palco, non avremmo dovuto scomodare il buon Bruno, che comunque è stato un bel vedere per cui va bene anche così. Ah ovviamente è un peccato anche che non lo sappia fare il conduttore, ma questa è un’altra storia). Ma torniamo a noi, agli highlander. Perchè diciamolo, a salvare la seconda puntata di Sanremo 2023 sono stati Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano.

Che forza gli highlander

Trascurando il momento imbarazzante dedicato all’arrivo delle torte per il non compleanno di Al Bano, l’esibizione dei tre sul palco e in giro per l’Ariston è stata la cosa migliore vista nella serata. E non solo per quello che riguarda il capitolo Ospiti. Amadeus ha detto di aver dovuto scegliere 28 canzoni, visto che erano una più bella dell’altra. Bhè questo Festival ne avrebbe potute avere 10 ed erano già tante. Al Bano, Massimo Ranieri e Gianni Morandi ci hanno ricordato il valore di una canzone immortale, che non muore mai e che tutti cantano, dal bimbo all’anziano. E per fortuna che ci sono loro, capaci a 80 anni di sfidarsi a suon di flessioni e a correre da una parte dall’altra del palco.

E soprattutto Amadeus, ridacci Fiorello. Inventati qualcosa, ma fallo. La serata senza di lui non passa mai. Non c’è pepe, non c’è ritmo. Esaudisci le nostre preghiere.

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