Se il Pamela Prati Gate prima faceva sorridere adesso indigna: i bambini non si toccano
Quando ci vanno di mezzo dei minori le cose non fanno più sorridere. Il Pamela Prati Gate diventa una storia squallida che dovrebbe avere la parola fine
Abbiamo ascoltato quasi pietrificate il racconto dell’avvocato che ieri, nella puntata di Live-Non è la d’Urso, per la prima volta in tv è stato chiamato a difendere gli interessi di un minore. Un bambino usato da Pamela Perricciolo per interpretare il ruolo del figlio di Marco Calgatirone. La lettera della mamma di questo bambino, che solo tramite la televisione si è resa conto di quello che stava succedendo, lascia basiti. Per 3 anni ha pensato che suo figlio stesse facendo dei provini per un film. Il bambino era regolarmente iscritto a una agenzia dello spettacolo, perchè avrebbe dovuto dubitare? E invece questa storia era l’ennesima pagina scritta male che lascia interdetti davvero tutti, perchè si ride e si scherza ma quando c’è un bambino di mezzo, le cose cambiano.
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Non solo perchè il bambino ha dovuto interpretare il figlio di un uomo che non è mai esistito, ma ha dovuto mentire per anni, mentire anche sulla sua malattia. E se questa storia prima ci faceva sorridere, se il Pamela Prati Gate sembrava una brutta pagina di gossip, da qualche tempo le cose sono cambiate. E con la vicenda del piccolo coinvolto, la storia assume contorni ancora più viscidi. Perchè i bambini non si toccano. Ce lo ricordava Pamela Prati che, dopo le sue prime interviste, nelle quali parlava senza riserve dei bambini, ha poi scelto di tutelare i minori.
IL PICCOLO ASPIRANTE ATTORE CHE HA DOVUTO FINGERE DI AVERE UN TUMORE: UNO SQUALLORE
E il piccolo “Sebastian” come è stato tutelato? Come affronterà il fatto di essere una vittima di questa storia? E come ha vissuto questi tre anni senza poter raccontare ai suoi genitori quello che era il copione del film? Ma soprattutto: come ha affrontato il fatto di dover interpretare un bambino malato che doveva alterare la voce perchè aveva un tumore alla gola? Chi gli è stato vicino in questo percorso? Nessuno. Perchè in questa storia il piccolo aveva una sola figura di riferimento, una donna che non ha avuto scrupoli.
Non fa più ridere. Non fa più sorridere, fa solo incavolare. E adesso ci auguriamo solo che venga scritta, il prima possibile, da chi di dovere, la parola fine a questa storia.