Dalle minacce con l’acido ai bambini in affido: la “verità” di Pamela Prati a Verissimo
A Verissimo la difesa di Pamela Prati che parla delle minacce subite e dei bambini di Marco Caltagirone: ecco la sua verità
Questa settimana il Pamela Prati Gate ha invaso il palinsesto e in tutti i programmi di punta di Mediaset non si parla d’altro. In quel di Cologno poi ci si divide anche gli argomenti e gli ospiti. Se Eliana Michelazzo regala ascolti record in prima serata con l’intervista per la d’Urso, Pamela Prati lo fa il sabato pomeriggio a Verissimo con la sua intervista a Silvia Toffanin. Non mancano le anticipazioni relative a quello che la Prati ha raccontato, intervista che andrà in onda domani pomeriggio alle 16.
In questi mesi la Prati, oltre a parlare del suo futuro marito, il sedicente Marco Caltagirone che non esiste, ha anche descritto la sua come la famiglia perfetta. Un imprenditore pazzo d’amore per lei, due figli affidatari Rebecca e Sebastian ( facciamo i loro nomi perchè tanto non esistono). Non solo, nelle ultime settimane, quando questa storia era arrivata davvero al capolinea, la Prati ha anche parlato, insieme alle sue agenti, di aggressioni con l’acido e minacce. Silvia Toffanin quindi le ha chiesto spiegazioni in merito.
IL FIGLIO DI MARCO CALTAGIRONE CONOSCIUTO E VISTO SOLO UNA VOLTA AL BAR
“L’ho conosciuto in un bar. Lo aveva portato Donna Pamela, dicendo che era il figlio che avrei preso in affido. La bambina invece non l’ho mai vista”.
Questa la versione dei fatti raccontata da Pamela Prati a Silvia Toffanin. Alla donna però era sembrato normale il fatto che il bambino parlasse un perfetto italiano con spiccato accento romano e fosse un tifoso della Lazio, nonostante vivesse tra Parigi e Miami e fosse italo spagnolo. Nessun dubbio neppure questa volta.
PAMELA PRATI E LE MINACCE SUBITE CON L’ACIDO: LA SUA VERSIONE
“Stavo dormendo, ho sentito dei rumori e ho aperto la porta. Fuori c’era una bottiglia con un biglietto pieno di minacce. Ho subito chiamato la polizia“.
Il biglietto sicuramente esiste, anche perchè non avrebbe avuto senso chiamare le forze dell’ordine. Bisognerebbe però chiedersi chi e perchè ha messo quel biglietto con le minacce davanti alla porta della Prati, ma questo probabilmente lo scopriranno gli agenti impegnati nelle indagini.